Chi sceglie di lavorare all’estero fa una scelta coraggiosa e di crescita, sia che si tratti di un’opportunità per fare esperienze a breve termine sia che pensi ad un cambiamento di vita definitivo.
Si tratta di un’esperienza che richiede impegno e flessibilità, ma offre la possibilità di scoprire culture, ampliare il network e sviluppare competenze interculturali.
Tuttavia, ci sono fattori da considerare, come le differenze nel mercato del lavoro e la necessità di adattarsi a una cultura diversa. Ed è importante conoscere le leggi e le lingue del Paese ospitante.
Cosa sapere prima di cercare lavoro all’estero
Se cerchi lavoro all’estero, le hard skill, come titoli di studio ed esperienze lavorative, sono sicuramente importanti, ma spesso non sono sufficienti.
Innanzitutto, è fondamentale possedere una conoscenza fluente della lingua del Paese di destinazione o almeno dell’inglese, da migliorare attraverso corsi e letture prima della partenza e sul posto.
L’inglese è parlato fluentemente in molti Paesi e, in alcuni casi, potrebbe non essere necessario conoscere approfonditamente la lingua locale, almeno per la fase iniziale.
Ricorda che tutti i cittadini europei hanno il diritto di lavorare in qualsiasi Paese dell’UE senza bisogno di un permesso di lavoro. Tuttavia, è importante essere informati sulle prestazioni alle quali si ha diritto e sulle imposte da pagare nel Paese ospitante, oltre alle condizioni per soggiornare durante il periodo lavorativo.
Se spostarsi all’interno dell’UE è agevole grazie al Trattato di Schengen, l’ingresso nei Paesi extracomunitari può essere più complesso: è importante che tu conosca approfonditamente le regole e le normative dei Paesi ospitanti per evitare problemi burocratici o legali.
Lavorare all’estero: i primi passi
Per avviare la ricerca di lavoro all’estero in modo efficace, è importante seguire alcuni passi fondamentali:
- Studia il mercato di riferimento per identificare i Paesi in cui il tuo profilo professionale è più richiesto e appetibile. Se hai già una destinazione preferita, cerca di capire i trend di recruiting locali, le informazioni ritenute più rilevanti nei CV e le tipologie di colloquio più comuni
- Individua le aziende alla ricerca di candidati e le opportunità di lavoro attive
- Cura la tua reputazione digitale
- Utilizza la tua rete di contatti personali, ex colleghi e professionisti incontrati durante esperienze formative e lavorative precedenti
- Una volta individuate le opportunità di lavoro e le aziende interessate, è necessario redigere un curriculum vitae e una lettera di presentazione in inglese da allegare alle candidature. Assicurati di informarti sul formato di curriculum richiesto e non dimenticare di prepararti efficacemente a un potenziale colloquio di lavoro in inglese
Documenti per lavorare all’estero
Un altro passo fondamentale riguarda la raccolta dei documenti essenziali per facilitarti l’ingresso nel nuovo Paese e vivere serenamente. Sebbene i documenti richiesti possano variare a seconda che il trasferimento avvenga all’interno dell’UE o verso Paesi extra-UE, ci sono alcuni documenti comuni necessari in entrambi i casi, tra cui:
- Documenti di identità
- Passaporto (non richiesto all’interno dell’UE, ma consigliato per la validità internazionale)
- Patente di guida internazionale (da valutare la necessità)
- Codice fiscale
- Social Security Card (per chi si trasferisce negli Stati Uniti, necessaria per accedere a sussidi e servizi sociali)
- Certificazioni uniche rilasciate dal datore di lavoro, riguardanti i contratti di lavoro o collaborazione
- Modelli 730 o Unico Persone Fisiche (per le dichiarazioni fiscali)
- Contratti di assunzione
- Modello C2 storico (riguardante il percorso lavorativo), rilasciato dai Centri per l’impiego
Per i Paesi extra-UE, potrebbero essere richiesti ulteriori documenti. Ti consigliamo di consultare i siti delle ambasciate dei singoli Paesi per ottenere informazioni specifiche.
Lavoro all’estero… E la pensione?
Terminato il tuo periodo di lavoro all’estero, puoi decidere di rientrare in Italia e avere dei dubbi sulla maturazione della tua pensione. I periodi trascorsi all’estero contribuiscono alla pensione? Come funziona il sistema pensionistico in relazione ai periodi di lavoro svolti al di fuori dell’Italia?
I periodi di lavoro all’interno dell’UE e dei Paesi convenzionati sono considerati ai fini pensionistici in Italia, mentre per i Paesi extraeuropei la situazione è diversa.
Per recuperare i periodi di lavoro all’estero ai fini pensionistici, hai diritto a richiedere il riscatto di tali periodi a meno che tu non abbia svolto lavoro autonomo; quest’ultimo non può essere recuperato ai fini pensionistici. L’onere finanziario del riscatto è a carico del lavoratore.
Per effettuare il riscatto, devi presentare domanda all’INPS, allegando documentazione di data certa che attesti l’esistenza effettiva del rapporto di lavoro. Devi inoltre produrre documenti come il libretto di lavoro, buste paga, dichiarazioni di assunzione o licenziamento e dichiarazioni delle autorità consolari che controllano l’immigrazione.
La richiesta di riscatto per lavoro all’estero può essere presentata senza limiti temporali e può essere fatta anche per coprire parzialmente periodi con omissione contributiva.
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