• Agenzia
    • Filiali e unità operative
    • Lavora con JOB
  • Offerte di lavoro
  • Carica il CV
  • Servizi
    • Somministrazione lavoro
    • Ricerca e selezione
    • Ricollocazione professionale
    • Formazione del personale
  • Specializzazioni
    • Settore sanitario
    • Settore metalmeccanico
  • Blog
  • Contatti
  • Academy
© Copyright

  • Agenzia
    • Filiali e unità operative
    • Lavora con JOB
  • Offerte di lavoro
  • Carica il CV
  • Servizi
    • Somministrazione lavoro
    • Ricerca e selezione
    • Ricollocazione professionale
    • Formazione del personale
  • Specializzazioni
    • Settore sanitario
    • Settore metalmeccanico
  • Blog
  • Contatti
  • Academy

  • Agenzia
    • Filiali e unità operative
    • Lavora con JOB
  • Offerte di lavoro
  • Carica il CV
  • Servizi
    • Somministrazione lavoro
    • Ricerca e selezione
    • Ricollocazione professionale
    • Formazione del personale
  • Specializzazioni
    • Settore sanitario
    • Settore metalmeccanico
  • Blog
  • Contatti
  • Academy

Blog

competenze-informatiche-cv
Competenze informatiche: quali inserire nel CV

Viviamo nell’era digitale, dunque le competenze informatiche sono entrate ormai nel nostro quotidiano.

Ecco perché ci sono competenze che ormai vengono date per scontate, come ad esempio l’utilizzo di Internet o la scrittura su Word. Quando devi fare un curriculum vitae, potresti pensare di dover inserire tutte le cose che sai, mentre in realtà le competenze informatiche da inserire nel CV vanno scelte con cura e attenzione.

Dunque, quali sono quelle giuste da inserire nel tuo curriculum? Vediamo alcune buone pratiche per scrivere correttamente le tue competenze informatiche senza abbondare né tralasciare informazioni.

 

Competenze informatiche CV: perché non scrivere tutto

 

Iniziamo subito con un dato di fatto: non devi scrivere tutto quello che sei in grado di fare con il computer, perché non ti aiuterà.

Il primo motivo è che un elenco infinito non invoglierà certo il recruiter a leggere con attenzione, anzi questo potrebbe spazientirlo e far perdere punti all’intera presentazione.

Il secondo importante motivo è che “allungare la zuppa” significa inevitabilmente inserire anche competenze ormai elementari o addirittura scontate. Parliamo ad esempio della conoscenza del pacchetto Microsoft Office, del corretto utilizzo di internet, dell’invio e ricezione di e-mail.

Inserire competenze base come queste può essere indice di una limitata conoscenza dei mezzi informatici, perché inviti l’interlocutore a soffermarsi su punti molto basilari invece di approfondire conoscenze più attinenti con l’attività per cui ti proponi.

 

Fai una scelta mirata nella selezione delle competenze informatiche

 

Eccoci quindi arrivati al punto: di tutto quello che sai, devi selezionare solo le competenze informatiche rilevanti per l’offerta di lavoro per cui ti stai candidando.

Qual è l’uso del computer che la posizione richiede? Quali sono le conoscenze che il datore di lavoro può desiderare da un nuovo collaboratore? Le risposte non sono standard, dipendono chiaramente dall’attività per la quale ti candidi.

Se la specializzazione informatica è fondamentale per la posizione, salta a piè pari le conoscenze di base e concentrati su programmi che sai utilizzare e sulle competenze specifiche. Se invece il posto di lavoro si focalizza principalmente su mansioni lontane dall’informatica, puoi soffermarti anche sulle competenze più semplici, che potrebbero comunque tornare utili.

Per fare un esempio pratico, conoscere il linguaggio Html non sarà rilevante per un aspirante infermiere quanto non lo sarà l’utilizzo di Microsoft Word per un ingegnere. A ognuno, quindi, le proprie competenze!

Prima di proseguire, un ultimo suggerimento: molte volte la risposta a queste domande è più vicina di quanto pensi. Controlla bene l’offerta di lavoro, potrebbe nascondere qualche indizio già tra le competenze richieste.

 

Fai una scelta consapevole

 

Un altro aspetto fondamentale è la sincerità, verso te stesso e nei confronti del tuo interlocutore.

Pensi che aver visto come si usa un programma da un collega sia sufficiente per affermare di conoscerlo? A differenza delle lingue – un altro punto approfondito separatamente nei Curriculum Vitae – per le competenze informatiche non è richiesto indicare il livello di conoscenza, ma è proprio per questo che non si possono fare sconti: o conosci il software approfonditamente o è meglio non nominarlo.

Certo, la tentazione è molta, specie se l’offerta di lavoro richiede espressamente che il candidato abbia determinate competenze informatiche e tu ne hai già sentito parlare o puoi dire di saperne qualcosa. Ma non è sufficiente.

Ci sono diversi modi per mettere in evidenza le tue conoscenze, scegli sempre il più veritiero. Se ad esempio hai usato per qualche tempo un gestionale diverso da quello richiesto dalla nuova posizione, non dire di conoscere il programma (per quanto simile possa essere) ma inserisci questo particolare nella descrizione della precedente esperienza lavorativa: può essere comunque un valore aggiunto cui è importante dare risalto.

 

Competenze informatiche: metti chiarezza e ordine nel tuo CV

 

Sia che tu abbia pochi punti da inserire o che siano invece molti, la cosa più importante è scrivere le competenze informatiche nel modo più chiaro e corretto possibile.

Prova a pensare al tuo interlocutore, al recruiter o al datore di lavoro: con poco tempo a disposizione e molte candidature da vagliare, non c’è nulla di più gradito di un aiuto. Ebbene, prendi la penna e segui queste semplici regole:

  • suddividi le tue competenze in gruppi, in base all’utilizzo o ai programmi collegati;
  • privilegia l’elenco puntato per descrivere le tue capacità informatiche;
  • evita frasi lunghe, sarà sufficiente mettere tra parentesi i programmi che sai usare.

In questo modo avrai una lista ordinata e di facile comprensione, perfetta per far capire in poco tempo cosa sei in grado di fare, senza il pericolo di perdere importanti informazioni.

 

Dai il giusto peso alle certificazioni informatiche

 

Altro punto cruciale: se e quando aggiungere le certificazioni informatiche nel tuo curriculum.

Da quando l’informatica è entrata nell’uso comune in ambito lavorativo, sono sorti diversi enti certificatori, che rilasciano attestati sulle capacità circa l’utilizzo di particolari sistemi o software. In Italia i principali sono cinque: ICDL (Patente europea per l’uso del computer, fino a pochi anni fa conosciuta come ECDL), EIPASS (European Informatics Passport), PEKIT Project, Cisco e Microsoft Office Specialist.

Come sempre, il criterio principale per prendere la scelta giusta è il buonsenso. Una certificazione ha un valore oggettivo, ma non in eterno. Un esempio può renderti la questione più chiara: la certificazione ECDL che hai conseguito a scuola più di 10 anni fa non può essere ritenuta valida oggi, sia perché le conoscenze hanno bisogno di essere praticate, sia perché nel tempo i mezzi e le competenze possono evolvere e cambiare.

Qual è quindi il succo? Gli attestati sono senz’altro un buon documento per confermare le tue competenze, ma inseriscile solo se possiedi certificazioni informatiche aggiornate, non più vecchie di 3 o 4 anni.

Se hai ottenuto la certificazione molti anni fa e hai messo in pratica tali conoscenze nel tuo lavoro, sottolinealo nell’elenco delle competenze e sostituisci la specifica dell’attestato con gli anni di esperienza. Questo ti ripagherà molto di più che inserire un certificato ormai datato.

Stai cercando lavoro? Carica qui il tuo CV, compilando i campi richiesti, per essere sempre aggiornato sulle nuove opportunità in linea con le tue competenze. Oppure, scopri subito gli annunci di lavoro già presenti sul nostro portale.

27 Marzo 2020
benefit-aziendali-piu-richiesti
I benefit aziendali più richiesti dai dipendenti

Ti sei mai chiesto perché quando si parla di lavoro si pensa comunemente al lavoro dipendente? Per quale motivo molte persone desiderano essere assunte come dipendenti? La risposta è presto detta: welfare aziendale.

Oltre alla sicurezza di uno stipendio a tempo indeterminato, l’essere dipendente ti permette di avvalerti di molti benefit aziendali, cioè servizi messi a disposizione dall’impresa per il benessere dei propri collaboratori e dell’equilibrio lavoro-famiglia.

Il principale vantaggio è che non c’è alcun tipo di detrazione fiscale su questi servizi perché non vengono considerati parte del reddito da lavoro dipendente (articoli 51 e 100 del TUIR). In sostanza puoi godere di molti benefici come parte della tua retribuzione, senza alcuna decurtazione di tipo fiscale.

Se anche tu vuoi sapere quali sono i benefit aziendali più comuni, sei nel posto giusto: scopriamolo insieme!

 

Benefit dipendenti: il primo pensiero va alla salute

 

Le integrazioni con assicurazioni sanitarie sono un benefit spesso riconosciuto dalle grandi aziende e ben gradito ai dipendenti.

Secondo studi di settore, il 45% dei lavoratori preferisce benefit per vedersi rimborsate le spese mediche non coperte dal sistema pubblico, mentre un più ristretto 9% gradisce agevolazioni per fare visite specialistiche. All’interno di questa categoria rientrano anche i buoni per centri benessere, che sono desiderati dal 6% dei dipendenti.

Le assicurazioni sanitarie – se ci pensi – sono un enorme aiuto al tuo portafoglio. Ti possono essere attribuite attraverso contributi aggiuntivi al tuo fondo pensione, oppure per mezzo di fondi aziendali gestiti esternamente. In questo modo puoi ottenere rimborsi sulle spese sanitarie e usufruire dei servizi di molte strutture convenzionate e specialisti.

Un ultimo vantaggio: molte aziende allargano questo benefit anche ai familiari, quindi potrai far valere queste agevolazioni non solo per te ma anche per tua moglie o tuo marito e per i tuoi figli.

 

I benefit aziendali pensati per i lavoratori

 

Concedere benefit ai propri collaboratori significa per l’azienda farsi voler bene, creare una buona reputazione tra i possibili nuovi candidati e avere anche dei dipendenti felici. Tutto questo a favore di una maggiore produttività.

Ecco perché tra i vantaggi che le aziende concedono più spesso (e tra quelli più desiderati) troviamo l’auto aziendale e il telefono aziendale. In alcune attività vengono dati quasi per scontati, ma prova a pensare a quale sarebbe l’impatto se queste spese dovessi sostenerle tu!

Per fare in modo che gli ingranaggi aziendali si incastrino alla perfezione, le imprese decidono sempre più spesso di garantire ad alcune categorie di lavoratori (ad esempio i rappresentanti, i commerciali o la dirigenza) questi benefit, grazie anche allo sviluppo di formule come il leasing, pensate apposta per le aziende.

Abbiamo citato i più comuni, ma in alcune realtà puoi trovare anche altri benefit pensati per i lavoratori. Puoi passare dalla mensa aziendale (che sicuramente permette di risparmiare almeno il costo della metà dei pasti settimanali, che non è poco!) ai più classici buoni pasto, fino ad arrivare all’assegnazione di un alloggio aziendale.

Ebbene sì, alcune aziende ti trovano pure la casa! Questo, nel caso in cui tu ti sia dovuto trasferire lontano e ci debba rimanere per molto tempo, è chiaro, ma è pur sempre un aiuto da parte di chi ti dà un lavoro ed è consapevole dell’impatto che questo può avere sulla tua vita.

 

I migliori benefit all’interno dell’azienda

 

Sono quelle cose che in pochi notano, ma che sono fondamentali per vivere al meglio l’ambiente lavorativo.

Di cosa stiamo parlando? Prova a pensare quanto sarebbe bello poter arrivare in ufficio facendo della sana attività sportiva. Ma poi ti servirebbe una doccia. Appunto: alcune aziende prevedono una zona doccia attrezzata per chi fa attività sportiva prima di arrivare al lavoro o durante la pausa pranzo. A maggior ragione se tra i benefit è compresa pure la palestra aziendale o l’abbonamento a palestre esterne.

Dalla salute fisica passiamo a quella mentale. Sicuramente avrai sentito anche tu parlare degli uffici Google, diventati famosi in tutto il mondo per la presenza qua e là di giochi antistress che aiutano a liberare la mente durante momenti intensi di lavoro. Ping pong, biliardino, freccette o giochi da tavolo sono perfetti per aiutare i dipendenti a trovare un attimo di relax e a ricominciare più carichi di prima.

Un altro utile progetto per stimolare la creatività dei lavoratori nei momenti di pausa è l’orto aziendale: un’idea semplice che però può diventare un vero punto di riferimento per accrescere l’autostima, dedicarsi ad attività alternative e – perché no – raccogliere qualche ottimo prodotto da cucinare!

 

Anche l’azienda è una grande famiglia

 

Molti posti di lavoro hanno fatto proprio questo concetto, pensando più in grande e non solo ai dipendenti come singoli.

Avere il supporto dell’impresa per la crescita della tua famiglia è un aiuto senza pari, ecco perché oggi tra i benefit più richiesti ci sono proprio i contributi per le spese scolastiche e per gli asili nido, ma anche la creazione di asili aziendali, servizi di baby sitting pomeridiani e campi estivi per i figli più grandi. Senza contare anche i bonus bebè integrativi offerti dalle aziende e il contributo alle spese di assistenza agli anziani.

Alcune realtà – soprattutto le più piccole, che non possono organizzare degli spazi interni dedicati – avvicinano queste tematiche con modalità più semplici ma altrettanto ammirevoli. Parliamo ad esempio delle iniziative pensate per accogliere i bambini in ufficio, magari in particolari giornate in cui i genitori possono vivere del tempo negli spazi aziendali. Non è un benefit continuativo, ma sicuramente un occhio di riguardo che mamme e papà apprezzeranno.

Per chi invece vive con un amico a quattro zampe, anche le iniziative aperte a cani, gatti e molti altri animali domestici diventano un benefit impagabile. Sono tantissimi gli studiosi che confermano l’effetto benefico della pet therapy, quindi perché non integrarla anche nel luogo di lavoro, se gli spazi e gli animali lo permettono?

I benefit aziendali sono una importantissima risorsa: se stai cercando un nuovo impiego professionale, che sappia rispondere alle tue esigenze sia dal punto di vista lavorativo che di soddisfazione personale, guarda qui le offerte della nostra agenzia per il lavoro oppure carica il tuo CV per essere sempre aggiornato sulle ultime posizioni aperte.

20 Marzo 2020
colloquio-lavoro-skype-consigli
Colloquio di lavoro su Skype: 5 consigli efficaci

“Buongiorno, ci piacerebbe conoscerla meglio e le vorremmo proporre un primo colloquio. L’appuntamento è per domani alle 19.30 via Skype”.

Saper gestire al meglio un colloquio su Skype può non essere così scontato se non sei abituato a destreggiarti con la tecnologia o, comunque, non hai mai utilizzato strumenti per le videochiamate per questo tipo di attività.

Già in altri articoli ci siamo focalizzati su come affrontare un colloquio telefonico e su come preparare un video curriculum: alcuni punti sono in comune, altri, invece, vanno approfonditi. In questo articolo, siamo pronti a fornirti 5 pratici consigli per affrontare un video colloquio nel migliore dei modi.

 

Colloquio su Skype: non sottovalutare gli aspetti tecnici

 

Come per tutti i collegamenti tecnologici, per prima cosa dovrai accertarti di alcuni aspetti tecnici per prepararti a un colloquio online. Primo tra tutti, la connessione internet.

Skype è un software che permette di fare chiamate e videochiamate sfruttando la linea internet, per questo motivo è importante che tu faccia una prova tecnica prima dell’appuntamento con il recruiter. Per prima cosa, quindi, accertati di avere una connessione abbastanza veloce, che carichi in modo agile le pagine sui motori di ricerca.

Se tutto è ok, procedi a scaricare Skype sul tuo computer. Esiste anche una versione online del programma, ma con l’app per pc potrai essere certo di evitare problemi legati alla stabilità della linea. Non vorrai che la scheda in cui è attivo il colloquio cominci inaspettatamente a ricaricarsi, vero?

Per poter stare più tranquillo, e iniziare il video colloquio al meglio, ti basterà partire da questo. Ricordati, inoltre, di disattivare le notifiche sul tuo computer.

 

Fai in modo che la chiamata su Skype sia più reale possibile

 

C’è ancora un controllo di cui devi tener conto per ritenerti tecnologicamente pronto ad affrontare un colloquio su Skype. Riguarda il microfono e la telecamera.

Tutti i computer portatili recenti hanno questi due strumenti incorporati, ma se devi usare un pc più datato, o un computer fisso, preoccupati di recuperare microfono e telecamera per il video colloquio.

Perché è così importante? Se l’utilità del microfono è palese, devi sapere che anche la webcam è fondamentale ai fini di un colloquio conoscitivo. Per conoscerti meglio, infatti, il recruiter vorrà vederti, parlare direttamente con te anche se c’è uno schermo tra di voi. La postura, le espressioni facciali, la gestualità raccontano molto di te, e di certo non puoi far trovare al posto del tuo volto cordiale e disponibile una impersonale schermata nera.

Se non li hai già, collega quindi microfono e telecamera e fai una prova per verificarne il corretto funzionamento. All’installazione di Skype sul tuo computer, il programma attiva automaticamente un controllo di entrambe le periferiche. Non saltare questo importante passaggio: ti eviterà di controllarne successivamente il funzionamento dalle impostazioni.

 

Ricorda sempre che sei a un colloquio

 

Sembra strano quando ti trovi nella tua stanza invece che in un ufficio del personale, ma per fare in modo che tutto vada per il meglio devi proprio immaginarti di essere in azienda.

Inizia quindi dal tuo aspetto e dall’abbigliamento: trova un outfit che si adatti al tuo modo di essere, ma anche all’azienda con cui entrerai in contatto.

Inoltre, poni particolare attenzione allo sfondo della videochiamata. Certo, sei a casa tua e nessuno pretenderà che tu abbia un ufficio, ma ricordati che l’ambientazione aiuta a descrivere la tua serietà agli occhi di chi ti vede per la prima volta.

Cerca una stanza che possa fornirti uno sfondo abbastanza neutro – una parete bianca e un tavolo vanno benissimo – e che ti possa garantire allo stesso tempo anche privacy e silenzio per il tempo in cui sarai impegnato nel colloquio.

 

Sii paziente e attendi la videochiamata

 

Se hai concordato un colloquio su Skype e hai inviato il tuo nome profilo al reclutatore, non farti prendere dall’ansia contando i secondi alla comparsa della chiamata sul tuo schermo.

La puntualità, certo, è fondamentale anche nel caso di un colloquio in differita, quindi preoccupati di essere pronto almeno 10 minuti prima dell’orario concordato e di aver attivato tutti gli strumenti utili all’interazione.

Allo stesso tempo, però, ricorda che chi sta dall’altra parte dello schermo può trovarsi in azienda, che potrebbe quindi essere stato interrotto da urgenze di lavoro e tardare qualche minuto.

In ogni caso non ti preoccupare, non sei stato dimenticato. Il migliore comportamento che puoi tenere è quello del candidato paziente, disponibile ad accettare qualche minuto di ritardo – o perché no, di anticipo – nel collegamento. In questo modo dimostrerai da subito il tuo interesse per la posizione lavorativa, prima ancora di aver aperto bocca.

 

Hai ancora qualche timore? Fai un test con un amico

 
Non avere vergogna, non c’è nulla di più saggio del cercare conferma nelle persone più vicine. Un amico, oltre a poterti dare un riscontro oggettivo sul tuo modo di presentarti, ti può aiutare anche a collaudare i sistemi audio e video.

La qualità, abbiamo già visto, è senz’altro un elemento fondamentale per un colloquio su Skype. Approfitta della disponibilità di una terza persona per avere un parere diretto sulla trasmissione dal tuo computer. In questo modo potrai valutare elementi esterni che è difficile notare da solo, come le luci, i riflessi o il rimbombo dell’audio.

Già che ci sei, poi, perché non fare una simulazione di colloquio? Fai finta che il tuo amico sia il recruiter o il responsabile in azienda con cui hai appuntamento, presentati e rispondi alle sue domande in modo esaustivo ma conciso. Così farai una prova anche di quante cose puoi dire senza che il colloquio diventi un monologo, rispettando i tempi tecnici ristretti che un colloquio Skype richiede.

Ti senti pronto ora ad affrontare un colloquio di lavoro?

Scopri subito gli annunci presenti sul nostro sito, oppure carica qui il tuo CV per essere sempre aggiornato sulle ultime posizioni aperte!

13 Marzo 2020
come-leggere-busta-paga
Come leggere la busta paga: alcune info utili

Se non hai ancora molta esperienza nel mondo lavorativo, capire come si legge una busta paga è senza dubbio uno step fondamentale.

Conoscere il dettaglio della tua retribuzione, ti permette di avere un quadro chiaro della tua situazione, evitare spiacevoli inconvenienti e poter valutare le opportunità che troverai sul tuo cammino.

Come documento mensile ufficiale del rapporto tra datore di lavoro e dipendente, la busta paga riporta tutte le indicazioni di retribuzione, ritenute fiscali e previdenziali.

Eccoci pronti a scoprire come si calcola lo stipendio e a quali elementi devi prestare attenzione.

 

Come si legge la busta paga: gli elementi di intestazione

 

La parte iniziale dei documenti è troppo spesso sottovalutata. È proprio qui che – anche per logica – vengono presentati i dati di partenza. A maggior ragione se hai tra le mani la tua busta paga, quindi, dedica un po’ di tempo alla lettura dei dati iniziali.

Questa sezione contiene tutte le tue informazioni in qualità di lavoratore e anche i dati dell’azienda. Sempre qui è indicato il periodo di riferimento, cioè il mese di retribuzione a cui è associato il documento: bello in vista, per aiutare nell’archiviazione e nel confronto temporale.

Ogni mese sono riportati i tuoi dati anagrafici – nome e cognome, posizione INAIL e INPS, numero di matricola – e tutti i riferimenti del contratto di lavoro, quali il tuo CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro), l’inquadramento sulla base del CCNL, la tua qualifica e mansione lavorativa. Oltre a questi, trovi ancora un dato importante: nel caso di contratto a tempo determinato, è riportata in busta paga anche la data di assunzione e il termine del rapporto lavorativo.

In busta paga trovi, poi, il codice azienda, il suo numero di posizione INAIL e INPS. Sembrano pochi dati, ma sono fondamentali: in questo modo puoi identificare l’impresa sia con la sua posizione INAIL che con quella INPS, per un maggior controllo dei versamenti a tuo nome ai due enti previdenziali.

Ora che abbiamo passato in rassegna tutti i dati presenti, vediamo 3 elementi da conoscere per avere il totale controllo della tua busta paga:

  • il minimo di retribuzione: questa è la cifra di partenza del tuo stipendio, garantita dal contratto collettivo in base alla categoria, alla qualifica e agli scatti di anzianità che hai maturato nel tempo;
  • la contingenza: rappresenta un’indennità per la perdita di potere di acquisto del tuo stipendio, anche se l’importo non è più stato aggiornato dal 2001;
  • l’Elemento Distinto della Retribuzione (anche EDR): se lavori in ambito privato troverai questa dicitura, che è una somma fissa a tuo favore pari a 10,33€.

L’intestazione è ora più chiara, vero?

Qui puoi vedere nello specifico tutte le informazioni relative al tuo lavoro durante il mese, dalle ore fatte alla retribuzione giornaliera e oraria, alle ferie maturate.

 

Le informazioni centrali della busta paga: retribuzione lorda e ferie

 

Questa parte della busta paga è anche detta “corpo”. Qui puoi trovare, infatti, il succo del documento, ovvero tutte le informazioni riguardanti la tua retribuzione totale.

Con un efficace riassunto del tuo mese di lavoro – spesso sviluppato per punti – viene svolto il calcolo dello stipendio. Ci sono molte variabili che vanno a comporre il totale lordo della tua retribuzione, vediamole in sequenza:

  • le ore lavorative svolte;
  • i premi aziendali (premi produzione o altri riconoscimenti decisi internamente);
  • gli straordinari maturati (ore extra lavorate);
  • le tredicesime (nel mese di dicembre) e le quattordicesime (nel mese di luglio);
  • le indennità dovute a ferie godute, permessi, festività, infortuni, malattia o maternità;
  • eventuali anticipi sul TFR.

In questo modo hai una visione completa della tua retribuzione lorda, cioè la somma derivata dal tuo lavoro senza le trattenute e i contributi che troverai nella terza (e ultima) sezione della busta paga.

 

Leggere la busta paga: la previdenza sociale e lo stipendio netto

 

Lo Stato italiano prevede per ogni lavoratore l’inserimento in un programma di previdenza sociale. Si tratta, nel concreto, di ritenute sulla busta paga gestite dai due enti previdenziali INPS e INAIL.

Per chiarezza, l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) si occupa del sistema pensionistico dei lavoratori, mentre l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) è un fondo sociale per la copertura degli incidenti sul luogo di lavoro. L’iscrizione a questi due enti è obbligatoria per legge per tutti i lavoratori pubblici e privati, oltre ad alcune categorie di lavoratori autonomi.

Oltre a queste ritenute, nell’ultima parte della busta paga trovi anche l’imponibile fiscale. Dal totale lordo della tua retribuzione, infatti, è decurtata l’imposta sul reddito delle persone fisiche, meglio conosciuta come IRPEF. Questa, che prevede diverse voci, è una tassa diretta e personale.

Infine, si deve parlare di TFR. Il Trattamento di Fine Rapporto è un reddito che si forma nel tempo e che viene mensilmente detratto in busta paga. In sostanza, il datore di lavoro accantona una parte del tuo stipendio per creare un fondo che ti verrà restituito alla fine del rapporto lavorativo, qualsiasi sia la motivazione della fine del contratto.

Esistono comunque delle alternative all’accantonamento in azienda: puoi scegliere come lavoratore di versare il tuo TFR in un fondo pensione, oppure – ma è ancora in via sperimentale – di mantenere la quota mensile all’interno della tua busta paga, ma in questo caso non ti spetterà nulla allo scioglimento del contratto.

Ecco quindi che, dopo questa carrellata di detrazioni, passi dallo stipendio lordo allo stipendio netto. Alla fine del documento trovi infatti la somma (“netto in busta”) che arriverà sul tuo conto corrente.

Ora hai tutti gli strumenti per leggere e valutare la tua busta paga!

Se il tuo lavoro non ti soddisfa, e stai cercando una situazione migliorativa rispetto a quella attuale, consulta qui gli annunci di lavoro presenti sul nostro sito. Ogni mese selezioniamo nuove figure per le nostre aziende clienti: se vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime posizioni aperte, in base ai tuoi interessi, carica qui il tuo Curriculum.

6 Marzo 2020
« Inizio‹ Precedente363738394041424344Prossima ›Precedente »
Pagina 40 di 46


Chi siamo

JOB Just On Business è un’agenzia del lavoro con quasi vent’anni di esperienza nel settore e una rete di unità operative attiva su tutto il territorio nazionale.

Menu

Filiali e unità operative
Offerte di lavoro
Carica il CV
Specializzazioni
Blog

Servizi

Somministrazione lavoro
Ricerca e selezione
Ricollocazione personale
Formazione del personale
Login

Sede legale

Via Massena 8
20145 Milano
jobspa@jobspa.it
+39 02317426

Copyright 2022 JOB Cap.Soc. €1.000.000 i.v. e P.IVA 05815251003 - C.C.I.A.A. Milano n° 5487/2004 R.E.A. 1624633 - Aut. Min. prot. n° 1172 - SG del 13/12/2004
Privacy Policy | Cookie Policy | Codice etico | Modello Parte Generale