
Essere dipendente ha diversi vantaggi: maggiore tutela e sicurezza occupazionale, uno stipendio fisso con scatti di anzianità, ma anche incentivi e premi periodici, come lo è la tredicesima.
Se anche tu vorresti approfondire il tuo contratto e le modalità di ricezione della tredicesima mensilità, sei arrivato nel posto giusto!
In questo articolo vedremo cos’è la tredicesima, quando arriva e a quanto ammonta.
Un anno è composto da 12 mesi. È così per tutti, ma se sei un dipendente puoi fare affidamento anche su un tredicesimo mese che, appunto, ti dà diritto a ricevere un ulteriore stipendio a fine anno.
Ma non è sempre stato così. Solo nel 1937 la tredicesima è stata regolamentata dal Contratto Collettivo Nazionale e si è trasformata da generoso regalo da parte del datore di lavoro alla vigilia delle festività natalizie a mensilità vera e propria libera dalla discrezionalità aziendale.
La tredicesima mensilità spetta sostanzialmente a tutti i lavori con contratto dipendente, sia a tempo determinato che indeterminato, sia pubblici che privati, sia in attività che pensionati. Questo vantaggio non è riconosciuto invece a coloro che hanno una propria attività indipendente (lavoratori autonomi e partite iva), a chi lavora a progetto e ai parasubordinati, oltre a chi percepisce la disoccupazione (Naspi) e ai tirocinanti.
Ti chiederai se puoi percepire la tredicesima mensilità anche in caso di temporanea inattività lavorativa. Ebbene sì, ci sono dei casi in cui questo beneficio non decade e viene comunque versato al lavoratore.
Parliamo in sostanza di tutte quelle circostanze in cui il lavoratore, pur non lavorando, percepisce ugualmente il proprio stipendio o parte di esso. Un esempio è la maternità, un periodo riconosciuto alle neo-madri in cui la retribuzione continua anche durante i mesi di permesso, e che permette quindi di maturare una base retributiva su cui calcolare la tredicesima mensilità. Allo stesso modo si possono considerare i casi di infortunio o malattia, congedo matrimoniale, ma anche le ferie e le festività.
Al contrario, non rientrano nel conteggio ai fini della tredicesima gli straordinari, l’aspettativa, il congedo parentale ed eventuali scioperi. Insomma, tutti casi per i quali il posto di lavoro viene assicurato al dipendente, ma senza percepire un riconoscimento economico.
Molto bene, ora che hai appurato che questa ulteriore mensilità spetta anche a te, vorrai sapere quando la riceverai.
Se da una parte la legge ha regolamentato nel tempo il versamento di questo tredicesimo stipendio, dall’altra ha lasciato qualche libertà nella sua erogazione.
Prima di tutto è necessario fare una distinzione tra dipendenti privati e statali. Nel primo caso fa fede la tradizione, quindi la tredicesima viene versata prima di Natale e non per forza in corrispondenza dello stipendio di dicembre. Diverso è invece per i dipendenti statali, che per legge la ricevono insieme all’ultimo stipendio dell’anno, che cade tra il 14 e il 16 gennaio in base all’inquadramento del contratto.
Ora hai tutte le informazioni che ti servono per capire quando aspettarti l’accreditamento della tredicesima, ma ti diremo di più: potresti anche richiedere che ti venga versata a scaglioni durante l’anno invece che in una sola formula a dicembre. Se ritieni che questo possa essere più funzionale nella tua gestione finanziaria, non ti resta altro che proporlo al tuo datore di lavoro e prendere accordi diretti.
Ora è chiaro: se sei un dipendente e ti stai avvicinando alle festività natalizie, ti vedrai accreditata una mensilità aggiuntiva. Ma scommettiamo che c’è anche un’altra informazione che vorresti avere, ovvero quanto ti arriverà sul conto, esattamente?
Partiamo allora dalla teoria. La tredicesima corrisponde a 1/12 sulla retribuzione lorda annuale tenendo in considerazione:
Per passare alla pratica, abbiamo invece una formula che viene in nostro aiuto e che dice: lo stipendio lordo mensile deve essere moltiplicato per il numero di mesi lavorati e poi diviso per le 12 mensilità annue.
Stipendio lordo mensile x N. dei mesi lavorati / 12
Se segui questa formula non puoi sbagliare, ma devi prestare molta attenzione al calcolo dello stipendio lordo mensile, che è il punto che inganna di più chi si avventura in questo conteggio.
Se hai già fatto una prova, avrai notato che effettivamente l’importo che ti risulta dalla formula è inferiore rispetto a quanto percepisci mensilmente. Come mai? Ti sveliamo subito il mistero: dal calcolo medio dello stipendio lordo mensile vanno tolti i contributi previdenziali e fiscali, quindi la base di partenza è più bassa di quella che trovi solitamente nel tuo stipendio.
In ogni caso si tratta di un ottimo aiuto, che ti permette di avere a disposizione una mensilità in più (o quasi) alla chiusura di ogni anno. E non per bontà, ma perché è previsto per legge e tutti i datori di lavoro devono attenersi a queste disposizioni.
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