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Team building: cos’è e perché funziona

pubblicato il 14 Agosto 2020

L’unione fa la forza. Soprattutto con le persone con cui passi la maggior parte del tempo. Chi sono? I colleghi, chiaro!

A volte otto ore per cinque giorni la settimana non sono sufficienti per creare meccanismi produttivi efficaci e convincere tutti a partecipare al lavoro di squadra. Ecco perché le esperienze di team building possono rafforzare il legame e la collaborazione tra colleghi, dando finalmente un volto umano anche al più severo dei capi.

Sei pronto a scoprire cos’è e perché funziona il team building? Apri la tua mente a una nuova concezione dell’essere azienda, ti sorprenderai.

 

Le origini: cos’è il team building

 

È dagli esperimenti e dai test effettuati dallo studioso Elton Mayo, negli anni ’20, sui dipendenti della Western Electric Company di Chicago, che sono nate le prime riflessioni alla base del team building.

Tutto ha avuto inizio quasi per caso. Si voleva studiare l’influenza degli ambienti di lavoro sulla produttività delle persone. Ne emerse che non è solo il contesto ad avere effetto sui lavoratori, ma soprattutto l’interesse dell’azienda nei loro confronti, la considerazione del proprio capo – presente per capire l’avanzamento dell’esperimento, ma comunque più vicino al lavoro delle persone coinvolte – e ancora la creazione di un vero e proprio spirito di aggregazione tra gli appartenenti dello stesso team.

Come tutti i precursori, Mayo non fu subito compreso. Ci vollero altri 20 anni perché il pedagogo tedesco Kurt Hahn concretizzasse gli stessi principi aprendo la prima scuola esperienziale nel Regno Unito.

Che si parli di formazione o di vita aziendale, il concetto di lavorare sul benessere del gruppo per ottenere risultati è ciò che ha dato vita al termine che oggi tutti conosciamo: team building. Il suo significato letterale è “costruzione della squadra” ed è proprio questa la sua essenza. È chiaro che non è sufficiente mettere in una stanza delle persone perché queste si sentano parte di un progetto comune, serve dare loro degli input per creare dinamiche sane e vantaggiose per tutti, anche sotto il lato umano e sociale.

Le attività di team building servono proprio a creare una base condivisa e a dar vita a una vera squadra, distruggendo quei muri che tutti creiamo nella nostra mente e rendiamo reali nella vita lavorativa di ogni giorno. E come ci riesce? Rompendo proprio le routine, trasportando le stesse persone in contesti nuovi, per riscoprirsi a vicenda senza le ristrettezze dell’ufficio o i preconcetti delle dinamiche aziendali.

 

Come funziona il team building

 

Il team building è un’attività che viene svolta in collaborazione con professionisti che si occupano specificamente di questo. Educatori, organizzatori di eventi, psicologi, sociologi: tutte queste competenze al servizio delle imprese e del benessere aziendale.

A guidare i partecipanti in questa esperienza è il team builder, un accompagnatore specializzato che si occupa di gestire l’intera attività. Ma attenzione, non si tratta di una semplice guida, bensì di un professionista attento, che ha anche il compito di monitorare i comportamenti delle persone coinvolte e di indirizzarle verso il maggior beneficio per loro.

Le attività si svolgono solitamente in luoghi aperti, il più lontano possibile dalla realtà aziendale. In alcuni casi, però, non è necessario andare troppo distante per vivere un’efficace esperienza di team building. È il caso delle mini-sessioni realizzate in corrispondenza di convention aziendali, per “sciogliere il ghiaccio” tra i partecipanti oppure stimolare la crescita di gruppi di lavoro già esistenti.

Diverso è il caso delle esperienze più lunghe, che possono durare dalle 2-4 ore a un intero weekend. In questi ultimi casi è più facile spostarsi dagli ambienti consueti e ci si può sbizzarrire con team building ludici, ma anche formativi.

La caratteristica principale di queste esperienze è l’unicità: ogni buona attività di team building è creata su misura per le persone che partecipano, calibrata sulle loro esigenze. Solo in questo modo si possono ottenere risultati tangibili e scongiurare il pericolo di “perdere una giornata”, come alcuni potrebbero pensare.

 

Il team building funziona davvero?

 

Se da una parte la teoria è in grado di conquistare tutti, è la pratica spesso a spaventare. Distogliere i propri dipendenti dal lavoro è un costo, al quale si aggiunge l’investimento organizzativo. Abbiamo detto bene: investimento. Decidere di intraprendere un percorso di team building non significa seguire una moda o regalare una giornata di ferie, ma prima di tutto investire sul personale dell’azienda.

In quest’ottica, i dubbi dovrebbero svanire. Per aiutarti ulteriormente, però, abbiamo individuato alcuni consigli per assicurarti che l’attività di team building sia davvero efficace:

  1. Accertati che tutti i partecipanti riconoscano la sua importanza.
    Ti diamo ragione: non serve a nulla investire in chi non ci crede. Per questo motivo la prima cosa che devi fare è condividere con i dipendenti informazioni dettagliate sull’attività che andranno a svolgere e sullo scopo del team building. Raccogli anche le domande e le titubanze dei collaboratori, questo ti aiuterà a rivedere alcuni aspetti delle attività e renderle ancora più indicate per la realtà specifica.
  2. Affronta i problemi in azienda prima di delegarli al team building.
    Alla base di molte attivazioni di team building ci sono malumori e rigidità irrisolte. Non è questo lo scopo dell’attività, non in modo diretto. Se hai riscontrato delle difficoltà tra i dipendenti, parlane prima apertamente con loro, chiedi un primo confronto. Solo dopo questa condivisione potrai proporre una sessione di team building, in cui le persone non si sentiranno più costrette a un rapporto obbligato con i colleghi ma capiranno l’opportunità che gli viene offerta.
  3. Scegli attività attinenti al lavoro in azienda.
    È vero, più si è lontani dalla realtà aziendale, più è efficace l’azione di team building. Perché diventi un’esperienza edificante e non solamente un’avventura divertente, però, devi assicurarti che l’utilità di quanto viene fatto sia ben chiara ai partecipanti. In queste attività si gioca per parallelismi, ma l’intento pratico deve essere chiaro, perché l’investimento si trasformi in vantaggio reale.
  4. Lascia spazio ai partecipanti per il confronto.
    Troppo spesso queste iniziative si soffermano solo sull’attività in sé. Non c’è niente di più sbagliato, perché senza un confronto libero non resterà nulla ai partecipanti. Assicurati quindi che una parte del programma preveda la discussione tra i partecipanti, per trasferire quello che si sta provando a un contesto pratico nell’ambiente lavorativo.
  5. Non pensare che una sola attività di team building risolva tutto.
    Quando si impara una cosa nuova è fondamentale ripeterla perché rimanga impressa nella mente. Lo stesso vale per il team building: non puoi pensare che con un solo appuntamento di questo tipo tutto cambi velocemente e in modo automatico. Serve ripetere, imprimerlo nella mente e soprattutto nelle abitudini. Basterà anche solo un incontro semestrale per rinfrescare la memoria e costruire passo dopo passo una squadra forte e unita.

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