
Lo smart working è una soluzione sempre più adottata dalle aziende e dai lavoratori. Ma quanto è realmente “smart”? E, soprattutto, sei sicuro che lo possa essere per te?
Dal 2017 la legislazione italiana ha introdotto il lavoro da casa (o “lavoro agile”) come nuova possibilità di accordarsi per lo svolgimento delle mansioni da remoto. L’obiettivo è agevolare l’equilibrio tra vita e lavoro, slegando la sfera professionale dai vincoli di luogo e orario.
Se ti stai avvicinando a questo mondo, e vorresti valutarlo con maggiore consapevolezza, ecco alcuni pro e contro che devi tenere in considerazione.
Avere la libertà di lavorare dove vuoi, senza limiti di spazio e con la possibilità di organizzare l’orario lavorativo come meglio credi è un giusto riassunto del concetto di smart working.
Ma non è tutto qui. Fermarsi a questa descrizione è riduttivo: con un lavoro da remoto hai più flessibilità, ma non perdi le garanzie che il tuo posto di lavoro ti riconosce.
Ecco perché, anche da lontano, avrai accesso agli stessi strumenti di tutti i tuoi colleghi in sede. L’impresa deve, infatti, mettere a disposizione l’accesso da remoto ai dati aziendali, oltre a una tecnologia portatile adatta allo svolgimento delle mansioni e a strumenti efficaci per mantenere l’allineamento con le attività.
Un’altra garanzia che manterrai è quella che riguarda la sicurezza sul lavoro. È vero, non ti trovi in azienda, ma il datore sarà comunque responsabile per te durante l’intero orario concordato per la tua prestazione. Dovrà assicurarsi quindi che il luogo da te scelto sia adatto e soprattutto sicuro per lo svolgimento delle tue mansioni, senza pericoli per la tua salute e incolumità.
Sempre parlando di garanzie, un altro importante vantaggio dato dallo smart working è legato all’orario lavorativo. In molti evidenziano il rischio di rimanere sempre legati al lavoro, senza mai realmente staccare dall’ufficio. In realtà la regola delle 8 ore lavorative è legge anche per il lavoro da casa: la variazione sta, infatti, nella distribuzione dell’impegno lavorativo durante la giornata, ma non nelle ore totali previste da contratto.
Infine, non devi dimenticare una garanzia fondamentale, ovvero quella di eguaglianza rispetto ai tuoi colleghi. Al lavoratore da remoto è infatti assicurato lo stesso trattamento economico e normativo che avrebbe operando in azienda, secondo il contratto collettivo di lavoro.
I vantaggi dello smart working non riguardano solo il lavoratore in prima persona, ma anche altri fattori collegati.
Per consentire il corretto svolgimento del lavoro da casa, infatti, il primo soggetto interessato a un reale cambiamento può essere proprio l’azienda. Prepararsi a gestire l’organizzazione di collaboratori anche all’esterno dei propri uffici non è cosa semplice, ma può aiutare ad abbattere alcuni costi (riducendo, ad esempio, gli spazi aziendali necessari) e avere dipendenti più produttivi e felici, in quanto liberi di organizzare il proprio lavoro in base ai progetti concordati con l’impresa.
Un altro fattore riguarda l’ambiente. Il lavoro da casa, per esempio, riduce gli spostamenti in auto e, di conseguenza, le emissioni inquinanti e l’impatto sul traffico. Si riduce, inoltre, anche la spazzatura prodotta durante l’attività lavorativa e nei pranzi fuori casa. Un’evoluzione importante, che è bene valutare tra i tanti vantaggi dello smart working.
Dopo tanti pro, è arrivato il momento di affrontare le criticità collegate al lavoro da casa.
Lavorare in ufficio ha dei vantaggi che non si possono trascurare e che si possono invece perdere in uno svolgimento da remoto. Parliamo ad esempio delle dinamiche interpersonali e di team che, oltre a creare relazioni piacevoli tra colleghi, sono essenziali per sviluppare coinvolgimento e appartenenza alla cultura aziendale.
Questo stesso ragionamento si riflette anche sotto l’aspetto della carriera. Nonostante i diritti del lavoratore vengano garantiti, la distanza fisica può tradursi in distanza dalle dinamiche aziendali anche quando si parla di promozioni. Un lavoratore che è presente e interagisce ogni giorno con colleghi, responsabili e dirigenti in modo diretto ha un diverso impatto rispetto a chi svolge le proprie mansioni in altro luogo, interfacciandosi quindi in modo indiretto.
Un altro dubbio che viene spesso sollevato sullo smart working è se ci sia o meno un effettivo miglioramento della produttività. Quel che è certo è che il lavoro fuori ufficio ha bisogno di un’organizzazione avanzata e una programmazione totalmente diversa rispetto al lavoro tradizionale, elementi che richiedono capacità specifiche e disponibilità di tempo.
Inoltre, di solito l’ufficio è un luogo protetto da distrazioni esterne, ma non sempre si può dire lo stesso della propria casa e degli altri spazi condivisi adibiti ad ufficio fuori sede.
Come avrai capito, possono esserci degli elementi a vantaggio e altri a svantaggio dello smart working ma, alla fine, la vera differenza la fai tu, con le tue capacità organizzative e le tue competenze.
Tutti gli elementi che abbiamo citato finora sono soggetti all’influenza personale di ognuno, di conseguenza ci saranno persone più portate per questa modalità di lavoro e altre che non ne trarrebbero reale giovamento.
Per fare un riassunto delle caratteristiche che meglio descrivono lo smart worker, potremmo dire:
Sia che si tratti di un’attività da svolgere da casa oppure in azienda, quando cerchi lavoro dovrai sempre valutare attentamente ogni aspetto.
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