
Vuoi trovare un nuovo lavoro e stai per preparare il tuo CV, ma sei sicuro che basterà per la tua candidatura?
Diverse volte abbiamo parlato di Curriculum Vitae, di come fare un CV e come accompagnarlo con una lettera di presentazione. In alcuni specifici ambiti, però, potrebbe non essere sufficiente.
Nel nostro lavoro abbiamo a che fare con moltissime aziende in diversi settori, e proprio questa molteplicità di esperienze ci ha insegnato che la candidatura in certi contesti professionali ha bisogno di una presentazione che potremmo dire più “pratica”. Così entra in gioco il portfolio, una raccolta dei migliori progetti a cui hai lavorato e che parlano delle tue competenze.
Se ti hanno parlato di portfolio ma non sai cosa si aspettino da te, se già conosci questo materiale ma non sai da dove iniziare per crearne uno personale, eccoci qui per darti alcuni buoni consigli per fare un portfolio lavori efficace, capace di aprirti le porte del tuo prossimo colloquio.
Il concetto di portfolio si allontana dal classico Curriculum Vitae principalmente per una caratteristica: è visuale. Se nel CV sono le parole a raccontare di te – o meglio, del tuo lavoro – nel portfolio sono invece le immagini a parlare per te.
Possiamo parlare di una raccolta dei tuoi lavori più rappresentativi, quelli che descrivono al meglio le tue competenze e che possono dare una prova concreta delle tue capacità. In un formato, quindi, votato all’immagine, hai la possibilità di mostrare il frutto dei tuoi lavori passati, incuriosendo ma anche chiarendo in modo pratico cosa sei davvero in grado di fare e, soprattutto, quali sono le tue potenzialità in relazione alla posizione per cui ti vuoi candidare.
Ora ti sarà più chiaro perché, in certi contesti lavorativi, il portfolio sia così essenziale. I settori che lo richiedono come prerequisito sono quelli più votati alla creatività come la grafica, la fotografia, il disegno, la moda, l’artigianato. Esistono però oggi degli altri ambiti in cui un portfolio viene accolto con piacere dai reclutatori e dalle aziende, ovvero quei contesti in cui la progettualità è forte oppure dove la produzione può essere documentata. Si uniscono a quelli già citati, quindi, anche l’architettura, l’ingegneria, ma anche il giornalismo e la ricerca.
Oltre ad essere richiesto in tutti questi settori, però, sviluppare un portfolio lavori efficace può esserti utile per almeno altri 4 motivi:
1. Distinguerti dagli altri candidati. Non dare nulla per scontato: anche nei settori in cui presentare un portfolio assieme alla propria candidatura è ormai prassi, ci sono dei candidati che non sfruttano questa possibilità o non lo fanno nel modo corretto. Non farti scappare questa occasione! O, per lo meno, non partire svantaggiato.
2. Mostrare le tue abilità. Avere l’opportunità di mostrare concretamente il frutto del tuo lavoro non è da tutti, ci sono alcune professioni che non si prestano a questo. Se fai parte di una delle classi che abbiamo nominato prima, prendila come un’occasione in più e inizia subito ad organizzare i tuoi successi professionali perché siano loro la tua migliore referenza.
3. Rendere più forte la tua candidatura. A parole sono bravi tutti, ma sono i fatti a fare la differenza. Tu, con un buon portfolio, puoi davvero affiancare al Curriculum un esempio pratico ed efficace delle tue capacità e potenzialità. Un vantaggio non da poco, non credi?
4. Migliorare la tua immagine. Abbiamo detto che il portfolio lavori è distintivo degli ambiti creativi e di quelli votati all’immagine più che alle parole. Ebbene, cosa meglio di questo strumento potrebbe esprimere quello che vuoi trasmettere a chi ti conosce per la prima volta? La caratteristica visiva del portfolio lo rende, oggi più che mai, uno strumento efficace per l’autopromozione e il contesto del colloquio non è da meno.
Ora che hai capito cos’è un portfolio e perché è importante per la tua candidatura, capiamo meglio insieme come crearlo nel modo corretto.
Per fare un portfolio efficace devi seguire tre semplici regole: ordine, estetica, facilità. A questo aggiungi una forte propensione alla qualità piuttosto che alla quantità e il gioco è fatto!
Come prima cosa, inizia dalla scelta dei progetti da presentare. Per definizione, il portfolio lavori è una selezione, quindi devi assolutamente restringere il campo ai lavori che più possono descrivere le tue capacità, lasciando indietro quelli che non raccontano nulla di più rispetto a quelli già selezionati. Se la scelta si fa difficile, puoi seguire questo trucco: individua un ordine tutto personale da dare al tuo portfolio, dividendolo magari per tematiche affini all’azienda per cui ti candidi o per abilità richieste nell’offerta di lavoro; in base a queste, seleziona solo un massimo di due referenze per ciascun punto.
Una volta deciso cosa presentare, preparati a redigere una breve presentazione di te come professionista. Non deve essere un’esposizione prolissa, ma un messaggio che aiuti a contestualizzare meglio il tuo modo di lavorare e le tue aspirazioni per il futuro. Inserisci qui le tue informazioni personali assieme ai tuoi contatti. Proprio a questo punto puoi inserire anche il tuo CV.
Quella che segue è la selezione dei tuoi lavori. Ricordati però di aprire sempre con un foglio bianco e chiudere con un altro: la forma in un portfolio deve essere il tuo ingrediente segreto!
Solitamente le stampe dei progetti (o semplicemente l’esposizione visiva dei tuoi lavori, se decidi per un formato digitale) vengono racchiuse in una cartella, che deve essere rappresentativa, ma sempre sobria ed elegante.
Un ultimo consiglio riguarda il formato del tuo portfolio. I formati più grandi possono arrivare ad un A3, soprattutto se devi racchiudere disegni tecnici oppure fotografie a grandangolo. Per progetti più contenuti, non serve esagerare: un formato A4 andrà benissimo e permetterà di essere sfogliato più agevolmente.
Ti abbiamo già dato le linee guida per costruire il tuo personale portfolio, ma vogliamo aiutarti ancora indicandoti quali sono gli errori più frequenti. Ne abbiamo raccolti 6 per te.
1. Non creare un portfolio. Questo è senz’altro l’errore peggiore che puoi fare. Soprattutto nei settori che abbiamo nominato prima, presentarti senza un portfolio significa porre un pesante ostacolo tra te e il reclutatore, che non avrà modo di valutare se puoi essere convocato per un colloquio.
2. Dare un ordine random ai tuoi progetti. Qual è il tuo obiettivo? Raccontarti attraverso i tuoi lavori. Ebbene, non puoi riuscirci se non segui un filo logico tra un progetto e l’altro. Ci impiegherai un po’ più di tempo, ma puoi credere a noi: facendo così otterrai il risultato desiderato.
3. Non curare la forma. In un documento votato all’aspetto visuale non puoi prescindere da uno studio professionale e consapevole del tuo portfolio. Se non sei un grafico e non sai come poterne coordinare tutti gli elementi, fai un’analisi dei portfolio dei tuoi competitor (in molti oggi lo pubblicano nel proprio sito online!) e, se non ne hai le competenze, affidati a un professionista per l’impaginazione.
4. Sorvolare il fattore qualità. La forma non si esaurisce nella struttura dei contenuti, riguarda anche i materiali utilizzati. Quando stampi il tuo portfolio e mostri quindi i tuoi lavori su carta, ricordati di fare un’accurata selezione dei materiali di stampa. Anche questo dettaglio farà la differenza, perché dettaglio non è!
5. Scegliere tra formato cartaceo e digitale. Non si tratta di un’opzione: portfolio stampato e online devono esistere sempre. Mentre il formato cartaceo ti servirà come supporto durante il colloquio o in fase di presentazione, il formato digitale ti può essere utile per anticipare il tuo portfolio. Preparali entrambi e falli dialogare tra loro, in modo da non avere semplicemente due copie identiche dello stesso documento.
6. Citazioni senza criterio. Sono davvero in molti a scegliere parole celebri in sostituzione di una presentazione personale. Se anche tu vuoi optare per questa formula, ricorda di fare una scelta estremamente personalizzata e di allontanarti il più possibile da citazioni viste mille volte e richiamate in altri testi del settore. Il tuo tentativo di renderti originale sarebbe vano.
Con questi consigli sei pronto per creare il tuo portfolio professionale! Quale sarà la tua prossima candidatura?
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