
Negli ultimi anni sono comparse diverse sigle nel mondo del lavoro, soprattutto nel settore sanitario. OSS e ASA, ad esempio, indicano due professionalità diverse, ma molto spesso vengono confuse e scambiate tra loro. Dunque, di cosa si occupano concretamente?
Nella nostra attività abbiamo a che fare spesso con il settore sanitario, grazie anche una divisione specializzata della nostra agenzia del lavoro, quindi conosciamo bene questo ambito e anche tutti i fraintendimenti legati a queste professioni.
Sia che tu voglia intraprendere un nuovo percorso lavorativo, sia che tu sia un fruitore di questi servizi e voglia capirne un po’ di più, siamo pronti ad accompagnarti alla scoperta di ASA e OSS, delle loro caratteristiche e delle loro differenze.
OSS sta per Operatore Socio-Sanitario, ovvero quel professionista che offre supporto all’assistenza ed è quindi in molte occasioni vicino all’infermiere, ma non ne rispecchia le mansioni.
Gli Operatori Socio-Sanitari hanno molti ambiti di azione, per questo si può dire che il loro sia un lavoro vario, capace di offrire diversi sbocchi a chi vi si avvicina. Li si può trovare infatti negli ospedali, nelle cliniche pubbliche e private, nelle case di riposo e residenze per anziani, ma anche a domicilio e ovunque ci sia bisogno di assistenza.
Il percorso per diventare OSS non è di tipo universitario (come per l’infermiere) e può essere iniziato da chiunque abbia il diploma di scuola secondaria superiore. La formazione professionale prevede un corso di 1000 ore, erogato da un Ente riconosciuto e accreditato dalla propria Regione di residenza. In questa occasione ogni futuro professionista approfondisce diverse aree inerenti all’assistenza:
Passiamo ora alla pratica. Il compito dell’Operatore Socio-Sanitario è quello di aiutare l’assistito a soddisfare i propri bisogni principali, quali la pulizia personale e di casa, la socialità con altre persone, l’integrazione nella società, il rapporto con la famiglia.
L’OSS è stato istituito come figura professionale nel 2001 e nel 2010 sono state riconosciute le sue competenze sanitarie e non solo. Come professionista infatti può anche collaborare con le istituzioni per individuare i bisogni di tipo sociale e sanitario sul territorio, oltre a offrire un utile servizio di orientamento alle persone che non sanno a chi rivolgersi per rispondere alle proprie necessità.
Insieme a queste mansioni l’Operatore Socio-Sanitario si occupa di assistere in modo più diretto le persone in difficoltà, come ad esempio gli anziani o i disabili. In questo caso può accertarsi delle condizioni sanitarie dell’assistito, aiutarlo nelle sue attività quotidiane e persino assicurare assistenza infermieristica di base.
In collegamento con questa funzione socio-sanitaria, l’OSS può anche organizzare e gestire attività di tipo ricreativo e relazionale per integrare le persone in società e aiutarle a sviluppare una certa autonomia in situazioni sociali.
A differenza di quel che troppo comunemente si pensa, questa figura professionale non è un semplice infermiere di seconda classe, ma un operatore qualificato che si occupa di molte e importantissime sfere della vita di una persona che necessita di assistenza. Se anche tu vuoi intraprendere questo percorso, quindi, sappi che gli sbocchi potranno essere molti e che il tuo lavoro sarà di grande responsabilità verso le persone che aiuterai e gli enti con cui entrerai in contatto.
Passiamo ora all’altra figura in ambito sanitario che stiamo approfondendo.
Spesso confuso con l’OSS, l’ASA è un Ausiliare Socio-Assistenziale. Come dice l’acronimo, questa figura è di appoggio alle altre professioni sanitarie e si occupa principalmente di cooperare per il benessere fisico e psicologico dell’assistito.
Anche in questo caso i luoghi in cui agiscono gli ASA sono davvero molti: case di riposo, centri diurni e servizi di assistenza a casa, comunità per disabili, iniziative di inserimento nel mondo del lavoro, centri per il recupero da emarginazione e disagio psichico. Un ventaglio davvero ampio che può farti facilmente capire come questo lavoro, anche se con una formazione limitata, possa dare vita a opportunità uniche di impiego.
Diventare ASA è molto semplice, basta avere il titolo di scuola media e frequentare un corso professionale organizzato da diversi Enti di formazione regolarmente riconosciuti dalla Regione.
Molto simile all’OSS, l’Ausiliare Socio-Assistenziale si occupa però solo dell’ambito relazionale dell’assistito e dell’assistenza nelle attività quotidiane.
Nello specifico, l’ASA è autorizzato a offrire assistenza diretta a persone che necessitano di aiuto, dare supporto di tipo relazionale nel rapporto con gli altri, prendersi carico della cura e igiene personale oltre che domestica, rendersi utile nella preparazione e distribuzione di pasti, svolgere semplici pratiche burocratiche per conto dell’assistito.
Oltre a queste mansioni è utile sottolineare che l’Ausiliare Socio-Assistenziale può dare supporto sanitario, ma solo se si tratta di piccole operazioni di tipo quotidiano che la persona assistita potrebbe svolgere anche da solo se ne fosse in grado. Inoltre, è importante anche sapere che l’ASA è riconosciuto come intermediario per conto dell’assistito in caso di un confronto con i servizi pubblici o nella gestione dei rapporti informali con la famiglia e conoscenti.
Se il tuo desiderio è quello di metterti a disposizione delle persone più fragili e isolate, diventare ASA è sicuramente una buona strada che richiede, oltretutto, pochi requisiti.
Ti sarà chiaro che i due termini non indicano la stessa figura professionale. Per aiutarti a capire quale si adatta di più alle tue esigenze, abbiamo raccolto per te le principali differenze tra OSS e ASA.
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