
Il lavoro occupa gran parte della tua giornata. Proprio per questo è importante fare le scelte giuste e riflettere bene prima di firmare un contratto. Meglio un orario fisso, con una tabella di marcia rigida e sempre uguale, o un orario flessibile, per poter gestire come preferisci il tuo tempo? La risposta dipende da te.
Queste tipologie di orario nascono per rispondere a diverse necessità, sia delle aziende sia dei lavoratori. Se vuoi sapere quali sono le motivazioni per scegliere l’una oppure l’altra siamo qua per aiutarti.
Abbiamo riunito, in questo articolo, le caratteristiche e i 4 vantaggi di entrambe le opzioni. Sicuramente poi saprai prendere la decisione più giusta per te!
Partiamo da quello che la legge definisce come orario di lavoro. Parliamo di 40 ore settimanali, a cui possono essere aggiunte delle ore straordinarie, senza però mai superare le 48 ore totali.
La differenza tra orario fisso e flessibile sta, in sostanza, nella gestione delle ore lavorative durante la settimana. Esistono però delle caratteristiche particolari che contraddistinguono le due modalità.
L’orario fisso è la più classica delle opzioni in un contratto di lavoro. Consiste nell’avere un orario di inizio e uno di fine ben stabiliti, solitamente intervallati dalla pausa pranzo. Tutto ciò è pattuito al momento della firma del contratto e solitamente proposto dall’azienda secondo le necessità del ruolo che devi ricoprire.
Se vieni assunto per un lavoro di ufficio, ad esempio, è molto probabile che ti verrà chiesto di essere presente dalle 9 del mattino alle 18 della sera, tenendo conto della pausa pranzo, perché questi sono gli orari in cui solitamente si cerca il supporto del personale in ufficio, sia da parte dei colleghi, sia da parte dei clienti. Allo stesso modo, se inizi a lavorare come operaio in una fabbrica, ti potrà essere proposto di lavorare a turni, definendo un turno fisso o un cambio orario periodico.
L’orario flessibile, invece, permette al lavoratore di organizzare il proprio lavoro in modo diverso, pur dovendosi comunque attenere a delle regole. Questa flessibilità è la possibilità di variare la distribuzione delle ore richieste su base giornaliera, settimanale o mensile, ma si parla sempre di 8 ore medie al giorno per ogni lavoratore.
Ad esempio, invece di un orario fisso, puoi avere a tua disposizione una fascia oraria per l’entrata al lavoro, che andrà a determinare, di conseguenza, l’orario di uscita. Oppure puoi concordare di saltare la pausa pranzo e terminare un’ora prima (orario concentrato). Qualsiasi sia la modalità che scegli, è necessario prendere accordi con il datore di lavoro e rispettare le regole previste dal CCNL per il tuo settore specifico. Insomma, lavoro flessibile non è sinonimo di lavoro senza regole, ma di lavoro elastico, che tende ad adattarsi alla vita delle persone oltre che alle esigenze del ruolo ricoperto.
Una volta era la normalità, oggi viene invece talvolta visto come un limite per l’organizzazione moderna delle attività private. Non in tutti i casi, però, un orario fisso è una condanna, anzi: in molte occasioni è una certezza che non va sottovalutata, nemmeno ai giorni nostri.
Abbiamo riassunto in 4 punti i lati positivi di un orario di lavoro fisso:
1. Certezza dell’impegno lavorativo
Se da contratto sei tenuto a entrare a una certa ora, saprai sempre con certezza qual è l’orario in cui potrai uscire e dedicarti alla tua vita personale. La rigidità del vincolo, infatti, ha una doppia faccia: quella che ti impegna per 8 ore al lavoro, ma anche quella che ti dà diritto (con altrettanta rigidità) di staccare a un orario ben definito.
2. Evitare prolungamenti
Un altro vantaggio dell’avere un orario fisso riguarda la tua disponibilità agli occhi di clienti o collaboratori. Se ogni giorno entri in ufficio alle 8.30, ti fermi per una pausa dalle 12.30 alle 14, tutti sapranno che non ti troveranno alla scrivania se ti cercheranno dopo le 18. Un vantaggio non da poco, che permette di ridurre fastidiosi prolungamenti dell’orario di lavoro.
3. Coordinamento con i colleghi
L’avere un orario fisso e comune tra dipendenti permette di organizzare al meglio le ore lavorative a disposizione. Niente riunioni fuori orario, nessuna corsa all’ultimo momento per risolvere quell’imprevisto che puntualmente arriva mentre non sei sul lavoro. Spesso conoscere con esattezza l’orario in cui ti rendi disponibile è fondamentale per ridurre ogni possibilità di sconfinamento nel tuo tempo libero.
4. Organizzazione lineare della tua vita privata
Come avviene per il lavoro, anche tu puoi gestire i tuoi impegni personali con semplicità conoscendo l’orario esatto di entrata e uscita. Questo ti permette di prendere impegni settimanali ricorrenti, di avere una tabella di marcia chiara e condivisibile, di coordinarti meglio con gli altri membri della tua famiglia per ogni aspetto della vita quotidiana.
Ora che abbiamo definito i vantaggi dell’orario fisso, passiamo in rassegna le motivazioni per cui potresti preferire un orario flessibile.
Anche per questa tipologia abbiamo individuato 4 vantaggi principali:
1. Incentivo a concentrarsi sul lavoro
La concessione di un orario flessibile ha una forte influenza psicologica sulla resa durante il lavoro. Se puoi presentarti senza avere l’ansia dell’orologio, quando arriverai ti sentirai più preparato ad affrontare i mille impegni della giornata. Degli studi hanno sottolineato proprio una maggiore performance del lavoratore quando reso libero di decidere l’orario di inizio della giornata lavorativa.
2. Organizzazione familiare flessibile
Uno dei vantaggi più importanti è strettamente pratico. Soprattutto per i lavoratori con bimbi piccoli, è una benedizione poter prendere con serenità i ritardi mattutini, le uscite anticipate o l’imprevisto. Grazie a un orario flessibile è possibile incastrare vita lavorativa e privata nel migliore dei modi, con il consenso del datore di lavoro.
3. Pause mirate
Ti sarà capitato di avere bisogno di staccare la spina ma guardi l’orario e manca ancora un’ora alla pausa pranzo. Questo non è un problema se hai un orario di lavoro flessibile. Con questa modalità sei solo tu a decidere – in base alle tue necessità e all’andamento degli impegni lavorativi – quando fermarti e prenderti una pausa. Così puoi ascoltare il tuo corpo un po’ di più, al di là di quello che segna l’orologio.
4. Adeguamento degli orari secondo fattori esterni
In molti sottovalutano questo aspetto, ma a volte basterebbe poter entrare 10 minuti dopo al lavoro per evitare lunghe code in mezzo al traffico e altri disguidi ricorrenti. Se puoi decidere in autonomia quando iniziare a lavorare, puoi infatti beneficiare della possibilità di svincolarti da perdite di tempo e stress inutili.
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