
A ogni evoluzione sono sempre seguite nuove professioni. Dopo l’ondata dei lavori digitali, oggi si parla di una figura che sta entrando a far parte delle aziende a seguito del forte aumento dello smart working: il Capo del lavoro da remoto.
Non è semplice trovare questa figura, soprattutto perché è un’assoluta novità, eppure ci sono realtà che stanno iniziando a prevederla per organizzare al meglio la gestione del lavoro agile.
Eccoci pronti a chiarire chi è il “capo del lavoro da remoto”, quali sono i suoi compiti e competenze.
Quella che oggi comincia ad essere una pratica comune nel mondo del lavoro in Italia – il tanto nominato smart working – è una realtà assodata da tempo in diversi Paesi.
Proprio per questo, oltreoceano la figura dell’Head of Remote Work è un tassello fondamentale nell’organizzazione aziendale, soprattutto in quelle realtà che devono gestire lavoratori da remoto sparsi in aree geografiche lontanissime tra di loro.
“Ecco la nuova invenzione nell’era del Covid” penserai. Invece ti sbagli. Come abbiamo detto, nel nostro Paese la necessità si fa sentire ora (in un momento in cui il lavoro da casa è diventato fondamentale e talvolta incontrollabile per molte imprese) ma in tantissime altre parti del mondo questa figura è diventata parte di un cambiamento ben più radicato.
Il Capo del lavoro da remoto, infatti, ha come compito principale quello di guidare l’azienda verso una modalità lavorativa stabile, ripetibile nel tempo, a disposizione di lavoratori che chiedono sempre più flessibilità.
Proprio così. Oggi, negli Stati Uniti quanto qui in Italia, la possibilità di lavorare da remoto non è una semplice alternativa. Chi è in cerca di una nuova posizione, ma anche i lavoratori stessi, richiedono con sempre più forza che questa nuova modalità non sia semplicemente permessa, ma soprattutto sostenuta. Un cambiamento radicale che le imprese stanno cominciando a percepire e a cui il mondo del lavoro sta già trovando una risposta.
“Figura fluida”, “pensatore strategico”, “costruttore di relazioni”, “agente di cambiamento”. In qualsiasi modo venga definito, il Capo del lavoro da remoto riveste ruoli ampi ma ben delineati. Anche se – ne siamo certi – è ancora lungo il percorso per definire con esattezza i compiti di questa nuova figura, si possono individuare almeno 4 macro-aree in cui interviene.
Come avrai capito, non stiamo parlando di un profilo junior, ma di una figura altamente professionale che richiede maturità, elasticità e conoscenza del settore. Essendo però un lavoro giovanissimo, praticamente appena nato nel nostro Paese, l’esperienza si colleziona sul campo e a fare la differenza sono soprattutto le competenze trasversali.
Come ambire alla posizione di Capo del lavoro da remoto, quindi? Ci sono alcune attitudini ed esperienze che possono contare molto:
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