
Ti stai preparando per un colloquio, sicuro di te e delle tue capacità. Eppure la paura di qualche domanda insidiosa è nei tuoi pensieri, non è vero?
Sì, il colloquio di lavoro è un momento cruciale che può riservare anche qualche sorpresa se non stai all’erta. Lo sappiamo bene noi, che ogni giorno ci occupiamo di conoscere nuovi professionisti in moltissimi settori diversi. A questo proposito possiamo dire però che non esistono vere “domande trabocchetto”, ma solo opportunità mal sfruttate. L’obiettivo di un buon selezionatore non è mai quello di portarti fuori strada, tutt’al più potrebbe porti delle domande un po’ particolari per far emergere qualche lato nascosto della tua indole.
Per vivere al meglio questo momento così cruciale, vogliamo aiutarti. Abbiamo selezionato le 4 domande trabocchetto più insidiose nei colloqui di lavoro, per darti alcuni spunti per una risposta che lascerà positivamente colpito il tuo interlocutore.
A parlare dei propri pregi sono capaci tutti, ma tu sarai in grado di valorizzarti anche esponendoti con le tue debolezze? Ebbene sì, è proprio questo che il recruiter vuole sapere da te con questa domanda.
Lo ammettiamo, questo quesito è davvero cattivello, ma se preso nel modo giusto ti può offrire spunti interessanti per metterti in mostra sia a livello personale che professionale.
Il modo migliore per affrontare questo primo ostacolo, quindi, è preparare un’interpretazione costruttiva di alcuni tuoi aspetti negativi. Ci spieghiamo meglio: conoscere i tuoi lati deboli sarebbe limitante, quello che è invece di interesse è sapere se ne sei cosciente e cosa fai per arginare questi difetti.
È inutile raccontarsela, nessuno è perfetto e tutti lo sappiamo (compreso il recruiter). Quindi non nascondere le tue pecche, seleziona con cura ciò che puoi condividere in un colloquio di lavoro e preparati a parlare soprattutto di come agisci per gestire le tue debolezze e trasformarle in punti di forza. Questo è esattamente ciò che ogni selezionatore vorrebbe sentire dal candidato modello. E siamo sicuri che riuscirai nell’intento!
Assieme a “Perché dovremmo assumere proprio lei?” e “Perché vorrebbe lavorare nella nostra azienda?”, questo è un quesito immancabile nei colloqui di lavoro.
Mettiamo queste domande in un unico grande calderone perché tutte hanno lo scopo di capire qual è la tua ambizione e motivazione nel lavoro, in particolar modo con riferimento alla posizione per cui ti stai candidando.
Anche se parlare di futuro può sembrare un tema molto ampio, in realtà quello che ci si aspetta di ricevere come risposta riguarda solamente l’ambito lavorativo. È anche nel tuo interesse agire in questo modo, per evitare che scelte personali (che hanno tutto il diritto di rimanere tali) possano essere interpretate al fine della scelta finale.
Parti quindi dal focalizzarti sulle tue aspettative professionali, incentrandole su ciò che il nuovo posto di lavoro ti può offrire. Facciamo un esempio pratico: se ti stai candidando a un lavoro d’ufficio a tempo pieno, con un alto grado di responsabilità e magari anche con dei subordinati, di sicuro non potrai dire che per il tuo futuro desideri più tempo libero da dedicare alla sfera privata e un orario di lavoro fisso senza straordinari.
Se vuoi uscirne vincitore, quindi, dosa bene sincerità e interpretazione, in primo luogo per capire se questo è l’incarico e il contesto che stavi cercando e poi anche per convincere l’azienda a investire su di te nel lungo periodo.
Eccoci giunti alla domanda delle domande. Potresti aspettarti che questo argomento non venga nemmeno trattato nei primi colloqui. Invece, da diverso tempo, è proprio il recruiter a tirarlo in ballo. Un tranello? Noi diremmo piuttosto un modo per valutare aspettative e fattibilità.
Certamente l’azienda sa già qual è lo stipendio indicativo riservato al nuovo collaboratore, ma capire anche qual è l’idea del candidato può aiutare sotto due aspetti:
Entrambi questi aspetti non sono da sottovalutare in fase di ricerca del personale, perché sono in grado di mettere in evidenza possibili attriti di fondo e di mettere in luce la consapevolezza di te come lavoratore.
Il nostro suggerimento in questo caso è di non farti cogliere impreparato. Non puoi certo improvvisare una cifra su due piedi, facendo velocemente due calcoli di quanto ti piacerebbe portare a casa mensilmente! Piuttosto affidati ai dati per non sbagliare: approfondisci qual è lo stipendio medio nel tuo settore per la posizione ricercata e proponi una cifra ragionevole.
Puoi anche alzare un pochino la posta in gioco, ma devi essere certo di avere le motivazioni utili a supportare la richiesta e di porti in un atteggiamento di apertura alla trattativa, altrimenti potresti rischiare di prendere una posizione che non ti puoi permettere.
Infine, la regola principale: non sentirti a disagio. Per una prestazione professionale è normale ricevere una ricompensa, quindi parlarne non dev’essere un tabù. Però ricorda sempre di farlo con prudenza e la giusta preparazione.
Questa non è una delle domande più comuni in un colloquio, ma è talmente particolare che (ne siamo certi) avrà stupito anche te.
Testare il livello di consapevolezza di te, come professionista in primo luogo ma anche come persona, è uno degli obiettivi principali dei selezionatori. Te ne sarai reso conto anche dalle domande già passate in rassegna. In questo caso, però, c’è anche un secondo aspetto che viene indagato, cioè la tua disponibilità ad accettare le critiche dall’esterno.
In ambito lavorativo, tra tante pressioni e ruoli da rispettare, è facile mal interpretare delle osservazioni che ti vengono fatte. Capita a tutti, eppure bisogna avere almeno la ferma intenzione di ammortizzare l’impatto delle critiche e trarne insegnamenti positivi.
Questo è quello che il recruiter si aspetta di sentire, ma prepara una risposta che sia veritiera per te. Ognuno reagisce in modo diverso ad attacchi più o meno velati, rifletti su come affronti questi momenti e su come potresti perfezionare il tuo atteggiamento in questo senso. Il nostro suggerimento? Essere sincero, dimostrando di conoscere l’importanza di un ambiente lavorativo sereno e di buoni rapporti con i colleghi.
Ora sei davvero pronto per affrontare il prossimo colloquio e tutte le sue insidie. Cosa ne dici?
Se sei alla ricerca di nuove opportunità lavorative, entra in contatto con noi: ogni mese selezioniamo diversi profili per le nostre aziende clienti in diversi settori. Guarda subito gli annunci già pubblicati oppure carica qui il tuo CV per non perderti le nuove opportunità.
JOB Just On Business è un’agenzia del lavoro con quasi vent’anni di esperienza nel settore e una rete di unità operative attiva su tutto il territorio nazionale.
Via Massena 8
20145 Milano
jobspa@jobspa.it
+39 02317426