
Dopo tanta ricerca ce l’hai fatta: hai ottenuto l’invito a quel desiderato colloquio di lavoro. Ti sei informato sull’azienda, ti sei preparato sulle domande più frequenti. Insomma, hai fatto proprio tutto! Eppure un dubbio rimane: come potrai dimostrarti autorevole e credibile di fronte al tuo interlocutore?
Nel nostro lavoro abbiamo ogni giorno contatti con nuovi candidati e conosciamo bene le loro ansie e i timori legati a un colloquio. Spesso non basta aver fatto “i compiti a casa”, bisogna prestare attenzione che quello che dirai corrisponda a ciò che anche il tuo corpo e il tuo Curriculum comunicano di te. La tua autorevolezza è fondamentale, per questo è giunto il momento di farla crescere!
Abbiamo riunito per te i 4 passi per allenare la tua autorevolezza in vista del prossimo colloquio di lavoro.
Potrà forse sembrarti una banalità, ma lo sai benissimo che sono proprio le cose più basilari e semplici quelle a cui non pensi e che probabilmente ti faranno lo sgambetto.
Per fare chiarezza sul concetto di autorevolezza non c’è secondo noi modo migliore di capire il contesto in cui devi applicarla e a cosa, quindi, devi mirare. L’autorevolezza da sola può incutere timore e creare distacco e in un contesto di colloquio non è certo buona cosa. Diverso, invece, è se allarghi la visuale e ti concentri su un gruppo di caratteristiche personali che insieme sapranno metterti nella giusta luce.
A capo di questo gruppo c’è la caratteristica più ricercata ed efficace: il carisma. La persona carismatica è quella che sa farsi seguire grazie al grande equilibrio tra autorevolezza e affabilità. È il punto di incontro in cui si creano fiducia e rapporto sociale, persino con chi (come un recruiter) ancora non ti conosce.
Ecco perché il tuo primo obiettivo non deve essere quello di apparire sicuro di te a tutti i costi, risoluto, quasi duro nei tuoi comportamenti. Mira ad essere carismatico alternando sapientemente comprensione e sicurezza, disponibilità e determinazione, accondiscendenza e autorità.
Questo è il modo vincente per dosare l’autorevolezza a servizio di un buon colloquio.
Ti sarà senz’altro già capitato in altri contesti di forzare un po’ la mano per sembrare più autorevole, farti ascoltare ed essere apprezzato. Capita spesso tra amici, quando si raccontano aneddoti particolari che stanno sempre sul limite tra fantasia e realtà.
Ebbene, questa volta al colloquio non farti venire queste strane idee! Raccontare bugie (anche a fin di bene) non ti porterà benefici, ma solo grandi rischi. È come se scrivessi falsità nel tuo Curriculum per attrarre il selezionatore o adattare il tuo profilo professionale alla richiesta dell’annuncio: più prima che poi la verità verrà a galla. Soprattutto perché – ricordalo bene – il percorso di selezione può essere anche parecchio lungo e mantenere coerenza sarà sempre più difficile se non parti dalla sincerità.
Presta però attenzione, non stiamo certo dicendo che dovrai essere “semplicemente te stesso”. Anche questo potrebbe essere un grave errore ad un colloquio di lavoro. Non si deve mai confondere la sincerità per la spontaneità: puntare sulla verità nuda e cruda ha lo stesso potenziale di una bomba a orologeria. Quello che ti consigliamo è di prendere qualche precauzione, non mentire ma dosare le informazioni che condividerai in base all’obiettivo che vuoi ottenere.
Che piaccia o no, ad un colloquio vince chi sa “vendersi” bene puntando sul valorizzare le caratteristiche in linea con il profilo ricercato, sul prediligere quei piccoli gesti e comportamenti che aiutano ad entrare in relazione positiva con l’interlocutore, sul porsi in modo coerente con il contesto lavorativo in cui vuoi inserirti.
Segui questi suggerimenti e avrai vinto l’eterna battaglia tra l’essere te stesso e l’essere chi vogliono gli altri (almeno ad un colloquio!).
Un’altra piccola ma grande verità. Oggi chi assume non ha interesse nel sapere dove hai studiato, perché quello che conta è cosa hai imparato e come lo hai interiorizzato.
Pensaci bene: altrimenti quale sarebbe la differenza tra te e i milioni di altre persone che hanno fatto il tuo stesso percorso formativo e lavorativo? Solo piccole sfumature, non sufficienti a fare davvero la differenza.
Se vuoi essere autorevole durante il colloquio, quindi, lascia da parte il contorno descritto già nel CV e cogli l’occasione di un confronto per approfondire tutte quelle esperienze che hanno reso più forti le tue competenze e il tuo profilo professionale. Sei stato convocato per condividere ciò che di interessante puoi raccontare su di te e sulla tua professionalità, per aprire un confronto e iniziare una relazione che (si spera) possa trasformarsi in un rapporto lavorativo lungo e proficuo.
L’ultimo consiglio che vogliamo darti su questo argomento, infine, è di dosare bene le informazioni che puoi condividere. Non è da tutti avere molte cose da dire in merito a un nuovo lavoro e alle proprie competenze, soprattutto se sei alle prime esperienze. In questo caso prenditi il tempo per giocare ogni carta nel giusto momento, senza aver fretta di snocciolare in serie tutto ciò che puoi spendere a tuo favore. Così eviterai anche la spiacevole abitudine di molti di perdersi in continue ripetizioni, che non fanno altro che accentuare la mancanza di contenuto del candidato.
Eccoci giunti al punto più difficile perché necessità di tanta preparazione. Il tuo corpo comunica molte più cose di quanto tu creda, perciò abbiamo riassunto i nostri consigli in questo vademecum.
1. Il tuo modo di camminare dice molto di te e di come ti senti: tieni un passo deciso, ma senza correre, così saprai instaurare subito un clima tranquillo, che farà bene anche a te.
2. Quando entri nella stanza, tieni un comportamento sicuro ma non ostentato. All’altro estremo, evita di avere un atteggiamento sommesso, con sguardo basso e timoroso: non sei alla ghigliottina!
3. Ricorda che l’arma migliore per iniziare un colloquio è presentarsi con un sorriso. È un bel momento e una grande occasione, fai in modo che chi ti riceve capisca la tua riconoscenza.
4. Il sorriso non è l’unica espressione facciale che dovrai tenere per tutto il colloquio. Sarebbe un po’ strano, non credi? Cerca di mantenere un’espressione distesa e, se sei un po’ agitato, concentrati sul colloquio e vedrai che il resto andrà in secondo piano.
5. Il principale legame con l’interlocutore avviene attraverso lo sguardo, quindi mantieni vivo il contatto visivo, proprio come quando ascolti il racconto di un tuo caro amico e ti interessi a lui. Presta attenzione però a non restare fisso con gli occhi sbarrati per tutto il colloquio, non metteresti a suo agio il selezionatore!
6. Dai valore anche al silenzio. Ad un colloquio si pensa sempre a cosa dire, ma anche le pause e i (brevi) momenti di riflessione fanno parte di quella fondamentale comunicazione non verbale che ti farà avere successo.
Ora hai le carte in regola per essere autorevole al prossimo colloquio, con tutte le precauzioni del caso.
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