
Una buona atmosfera sul luogo di lavoro è fondamentale per svolgere efficacemente ogni attività, e a contribuire devi essere anche tu. La parola d’ordine per riuscirci è assertività.
Nel nostro lavoro abbiamo costantemente contatto con dirigenti e lavoratori, conosciamo quindi bene le difficoltà legate ai rapporti tra colleghi e con il direttivo. Qualsiasi siano i problemi alla base, sappiamo però che l’interesse di tutti è poter lavorare con serenità, contribuendo con la collaborazione piuttosto che alimentando attriti non costruttivi.
Tutti vorrebbero poter lavorare in un ambiente positivo, anche te. Se non puoi prendere il controllo della situazione in ufficio, puoi però iniziare dal tuo comportamento. Con qualche semplice consiglio, vedrai, riuscirai a vivere meglio le tue giornate lavorative e – perché no – influenzare positivamente anche gli altri attorno a te.
Partiamo dal chiarire questo termine, molto utilizzato ma non sempre chiaro.
L’assertività è un’abilità sociale che ti rende capace di esprimere le tue idee e difendere le tue posizioni comunicando le emozioni senza timori e senza calpestare gli altri. In sostanza, è una ferma espressione di te che tiene conto in modo equo anche degli altri, in una relazione che si fonda sull’ascolto e sulla mediazione.
Questa attitudine può guidare ogni aspetto della tua vita, quindi anche la tua attività professionale. Sul lavoro, infatti, un comportamento di questo tipo può influire senz’altro sul clima aziendale creando un ambiente sano e stimolante, ma anche sul raggiungimento degli obiettivi tuoi e dell’intero team, riducendo tensioni inutili e incoraggiando piuttosto il dialogo costruttivo.
Ti vogliamo aiutare a individuare meglio l’assertività all’interno del tuo ambiente di lavoro ma soprattutto nelle tue azioni. Abbiamo riunito le principali caratteristiche di un atteggiamento assertivo in 5 punti:
1. Fiducia. È il primo passo da compiere per essere assertivo: se non credi in te stesso sarà arduo far valere la tua posizione e farti dare credito dagli altri; se allo stesso tempo non hai fiducia che gli altri possano agire in buona fede, sarà impossibile riuscire a stabilire quel dialogo fondamentale che guida ogni sano rapporto di collaborazione.
2. Apertura all’ascolto. Per trovare soluzioni devi conoscere bene ogni variabile, comprese le persone che collaborano con te. L’ascolto è fondamentale per capire le intenzioni e le azioni dei tuoi colleghi, avvicinandoli con empatia per tessere un legame di fiducia.
3. Proattività e propositività. Un atteggiamento positivo ed entusiasta è contagioso, anche per le persone più restie. La tua proattività nei confronti di un progetto e le tue proposte possono essere lo stimolo che serve anche agli altri per seguire il tuo esempio.
4. Affermazione di te stesso. Se sei assertivo, sei consapevole di te stesso, delle tue idee ma anche delle tue debolezze. Affermarti, quindi, significa aprirti al dialogo senza timore, con la consapevolezza di poter ritrattare la tua posizione se ritieni sia giusto farlo.
5. Responsabilità. Non da ultimo, essere assertivo significa anche essere responsabile di ciò che dici e fai, riconoscendo l’importanza di ogni azione nei confronti del tuo lavoro e dei colleghi. E se sbagli, può capitare! Ma ricordati di chiedere scusa, è importante.
Ora puoi immaginare quanti vantaggi potrebbe portarti l’essere assertivo! Nel tuo lavoro potrai ridurre ansia e stress, nei confronti dei tuoi compiti, dei superiori e degli altri collaboratori. Anche le relazioni e la percezione di te (oltre che del tuo lavoro) miglioreranno, rendendoti più contento di ciò che fai quotidianamente.
Così, in un ambiente sano e collaborativo, sarà anche più facile ottenere i risultati che desideri assieme al tuo team.
Come avrai compreso, per essere assertivo devi credere nelle tue opinioni e nelle tue idee, proponendoti quando ritieni di poter portare un contributo positivo.
Sappiamo bene che non è sempre semplice farlo, soprattutto in ambienti ostili con una dirigenza rigida o con colleghi poco collaborativi. Devi però considerare che sei proprio tu la variabile che puoi governare direttamente. E da qui devi partire per dare una svolta alle cose, influenzando anche gli altri.
Metti da parte, quindi, ogni atteggiamento remissivo e porta avanti le tue idee con determinazione, mostrandoti al servizio dell’obiettivo comune.
Se incontri delle difficoltà, ricordati sempre che non è una tua battaglia personale, quindi sentiti libero di chiedere un aiuto, coinvolgi gli altri attori in modo che le tue azioni diventino stimolo anche per chi ti sta attorno. In questo caso, la comunicazione è lo strumento più potente che puoi mettere in atto: parla, condividi i tuoi bisogni e desideri, di’ anche di no quando necessario e proponi delle soluzioni alternative, così un punto di disaccordo si trasformerà in una nuova opportunità per tutti.
Il peggior modo per far valere le tue idee è imporle, soprattutto se per farlo utilizzi modi bruschi.
Sì, è vero che in alcuni casi sembra l’unica strada percorribile, però quale influenza avrà questo comportamento sul clima generale e il risultato finale?
Fortunatamente hai molte altre occasioni per riuscire nell’intento, senza utilizzare la forza (anche in senso figurato). Non è bello subire le prese di posizione degli altri, quindi abbandona questa strada e ricerca una soluzione alternativa, sicuramente più costruttiva e veloce.
Il principio di base che puoi utilizzare è quello del rispetto: con chiunque tu abbia davanti, che sia un subordinato o il dirigente aziendale, affronta il dialogo con grande rispetto, della persona e delle sue idee. Anche se non condividi comportamenti e decisioni, porti in un atteggiamento di parità ti permetterà di avvicinarti di più al tuo interlocutore e – con un po’ di pazienza – di instaurare un rapporto di fiducia e reciproca stima.
Per farlo, inizia con il prenderti tempo per rispondere a questioni spinose, ragiona a fondo su una soluzione chiara e su quali potrebbero essere le possibili riserve degli altri. Scegli bene, poi, le parole da utilizzare e i modi giusti per favorire il confronto, senza aprire inutili ostilità. Dovrai essere calmo e mettere da parte gli impulsi, ma ne varrà sicuramente la pena.
Eccoci arrivati all’ostacolo più diffuso per l’assertività. Quando hai paura di affrontare una questione difficile tendi a rimandarla, non è vero? Abbiamo detto che puoi prenderti il giusto tempo per riflettere prima di agire, ma non procrastinare.
Sì, a volte ci vuole un po’ di coraggio, ma ne trarrai grandi benefici. Quindi metti da parte timori e pigrizia e inizia a lavorare agli aspetti spinosi che intralciano il tuo lavoro e il raggiungimento dei tuoi obiettivi.
Il modo migliore per iniziare è darsi delle scadenze, fissare dei momenti per risolvere la questione, chiedendo disponibilità per un confronto con il diretto interessato. Con un appuntamento in calendario, non potrai più tirarti indietro e ti stimolerai ad affrontare il problema preparandoti a un confronto costruttivo.
L’organizzazione del lavoro è di grande supporto in questa fase perché ti aiuta a dare la giusta rilevanza anche a questi aspetti tra le mille questioni da sbrigare in ufficio. Invece di dire “Non ho tempo!”, inserisci momenti di confronto, chiarimento e condivisione nel tuo calendario assieme ai compiti prioritari. Tutto il resto può aspettare.
E tu, sei un lavoratore assertivo o senti di dover ancora migliorare sotto questo aspetto?
Nel nostro lavoro selezioniamo diversi profili ogni mese e l’assertività è una delle soft skill più richieste dalle aziende.
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