
A volte una passione può trasformarsi in una professione, è quello che ti auguriamo! Se il tuo obiettivo è diventare programmatore informatico, vogliamo contribuire dandoti alcune informazioni pratiche per trasformare presto questo sogno in realtà.
Nel nostro lavoro abbiamo a che fare anche con questa specifica figura professionale, che è oggi una delle più richieste in molteplici settori. Proprio per questo motivo esistono tante strade per arrivare alla meta, ma qual è la più indicata e, soprattutto, la più giusta per te?
Ti aiutiamo a fare chiarezza, a capire chi è davvero il programmatore informatico, come poterlo diventare e trovare lavoro.
Il programmatore informatico è solo uno dei nomi con i quali si definisce un professionista così poliedrico: web developer, sviluppatore software, programmatore di app, videogiochi o database. Tutto dipende da una sola domanda: chi vuoi essere?
Esatto, il punto di partenza per definire il programmatore informatico dipende da te. In generale si può dire che è colui che, attraverso la scrittura di un codice, trasforma un’esigenza pratica in un programma informatico al servizio dei suoi utenti. Più nello specifico, questa definizione assume diverse sfumature in base allo specifico ambito di applicazione e, quindi, al contesto in cui vorresti applicare le tue competenze.
Per aiutarti facciamo alcuni esempi, passando in rassegna le quattro figure più comuni nel campo della programmazione informatica.
1. Lo sviluppatore software. Anche detto all’inglese software developer, si occupa di scrivere dei veri e propri programmi software per diversi utilizzi e settori. Proprio per questo motivo, la specializzazione per questa figura è molto vasta e si lega principalmente all’ambito di applicazione dei software stessi (ad esempio la gestione aziendale, l’intrattenimento oppure lo sviluppo progettuale). La complessità di questa figura è molto spiccata, per questo motivo esistono professionisti ultra-specializzati, che possono occuparsi anche solo di una fase di produzione o gestione del software, da chi segue la programmazione dall’inizio alla fine a chi si specializza sulla risoluzione di bug in programmi già esistenti.
2. Lo sviluppatore web. Il web developer si focalizza in modo specifico sul mondo dei contenuti internet, sviluppando siti e landing page. Anche in questo caso, in base alla specializzazione si possono identificare diverse figure, dai programmatori che si occupano di costruire la struttura in codice a chi invece implementa il sito a partire da piattaforme condivise dette CMS (Content Management System), dagli esperti in UX (User Experience) a chi si occupa invece del dialogo tra sito e server.
3. Analista web. Il mondo internet genera moltissimi dati a partire dal comportamento online degli utenti. La giusta interpretazione di questi permette l’ottimizzazione delle strategie e l’aumento di efficacia degli strumenti web, per questo esistono dei programmatori – detti anche data scientist – specializzati nella lettura e analisi dei dati.
4. Sviluppatori di app. Più recente è invece la figura dell’app developer, sempre più richiesta in seguito alla diffusione di applicazioni mobile in moltissimi ambiti, sia nel privato che nel pubblico o in azienda. Solitamente si tratta di un professionista che opera all’interno di un team di sviluppo, vista la complessità progettuale, ma può muoversi anche singolarmente prestando servizio come freelance.
Hai definito qual è il tipo di programmatore informatico che vorresti essere e qual è l’ambito in cui vorresti applicare le tue conoscenze? Questo è certamente il punto di partenza anche per scegliere il percorso migliore per rendere realtà il tuo progetto professionale.
Proprio perché si tratta di un lavoro multiforme e in continuo divenire, non esiste ad oggi un percorso formativo definito o richiesto, ma piuttosto delle competenze che devi acquisire sulla base, appunto, del campo in cui vorresti lavorare.
La risposta alla domanda iniziale quindi – laurea o senza laurea – dipende molto da te e dal tuo obiettivo finale. Ci sono alcuni ambiti e aziende (soprattutto le più grandi) in cui la laurea in informatica è un requisito essenziale per accedere alle posizioni interne, ma non devi prenderla come una regola. Se non hai una laurea ad indirizzo informatico ci sono molte altre alternative per diventare programmatore informatico ed essere assunto.
Parliamo per cominciare del caso di un laureato. La laurea in informatica è la base per chi vuole accedere a posizioni di rilievo in azienda, importante per avere quella base utile ad approcciare al lavoro con tutte le competenze tecniche necessarie. I laureati in questa disciplina oggi non soddisfano appieno la richiesta del mercato, i numeri sono ancora bassi e questo crea un ambiente molto favorevole per chi ha intenzione di cercare impiego con una laurea o chi vuole ambire ad avanzamenti di carriera.
Anche per chi non ha una laurea, però, esistono buone possibilità di formarsi e trovare lavoro come programmatore informatico. La definizione del ruolo e del settore per il quale vuoi specializzarti è imprescindibile per individuare il linguaggio di programmazione su cui concentrarti principalmente, per ottenere il Curriculum ideale per la posizione che desideri.
Per formarti puoi scegliere tra:
Che tu sia laureato o meno, in ogni caso la scuola più importante sarà l’esperienza. La strategia migliore per approcciare questo lavoro è non lasciarti intimidire dalla novità e sperimentare direttamente.
Per completare questo approfondimento sulla figura del programmatore informatico abbiamo pensato di condividere con te le competenze più richieste da parte dei datori di lavoro. In questo modo saprai mettere correttamente in evidenza le competenze più strategiche che ti caratterizzano e fare colpo al tuo prossimo colloquio di lavoro.
1. Problem solving. Questa capacità la trovi associata a tantissime professioni, ma è particolarmente indicata per il programmatore informatico perché sviluppare un software, un sito, un’app significa dare forma a un progetto che risponde a esigenze specifiche e che fornisce quindi una soluzione a un bisogno iniziale. Se tra le tue caratteristiche puoi sottolineare anche una buona predisposizione alla risoluzione di problemi, mettila ben in evidenza all’interno del Curriculum: ti aiuterà a renderti molto più interessante agli occhi del recruiter.
2. Conoscenza della lingua inglese. Certo, non è una caratteristica imprescindibile, ma anche questa ti sarà di enorme aiuto nella pratica della professione, oltre che per la tua candidatura. Se conosci bene l’inglese, infatti, avrai accesso a un numero esponenzialmente più ampio di informazioni, forum e tutorial, soprattutto quando i temi si fanno molto pratici e specifici. Inoltre, se conosci bene la lingua inglese avrai l’opportunità di farti assumere anche da grandi aziende internazionali, molto diffuse nel settore tech.
3. Predisposizione all’organizzazione. Abbiamo già detto che il compito principale del programmatore è trovare una soluzione a un’esigenza, partendo dal progetto fino alla realizzazione. Per questo se sei particolarmente portato per l’organizzazione e la gestione del tuo tempo, il CV è il posto giusto in cui metterlo in evidenza e fare colpo sul datore di lavoro. E non dimenticare di citare aneddoti utili a esemplificare questa tua abilità.
Ora tocca a te! Ti auguriamo un buon percorso di crescita e successo nella ricerca di lavoro.
Se ti senti già pronto per candidarti come programmatore informatico, conosciamoci: guarda subito tra gli annunci di lavoro già pubblicati se c’è l’opportunità che stai cercando, oppure invia qui il tuo CV per essere sempre aggiornato sulle nuove posizioni aperte di tuo interesse.
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