
La cassa integrazione è un sistema di protezione sociale con cui lo Stato italiano mira a mitigare gli effetti negativi delle crisi economiche sulle aziende e i lavoratori.
Grazie alla cassa integrazione le imprese possono ridurre temporaneamente la produzione o sospendere l’attività, consentendo ai dipendenti di ricevere una parte del loro stipendio tramite fondi pubblici o aziendali.
Si tratta quindi di un ammortizzatore sociale che aiuta a preservare l’occupazione e a mantenere in attività un’azienda durante periodi di difficoltà economica. Ma come funziona?
La Cassa Integrazione, o meglio la Cassa Integrazione Guadagni, rappresenta un sostegno economico che lo Stato garantisce ai lavoratori che si trovano in situazioni di sospensione dal lavoro o riduzione dell’orario a causa di difficoltà produttive dell’azienda. Può essere di tre tipi: ordinaria, straordinaria, in deroga.
Solitamente l’impresa anticipa il pagamento delle indennità ai lavoratori che ne hanno diritto e successivamente richiede il rimborso all’INPS o effettua il pagamento tramite conguaglio con i contributi previdenziali. In casi di gravi difficoltà economiche dell’azienda, che si trova impossibilitata ad anticipare il trattamento, interviene direttamente l’INPS, che si fa carico del pagamento diretto al lavoratore su autorizzazione del Ministero del Lavoro, specialmente per la Cassa Integrazione Straordinaria.
La CIGO si rivolge ad aziende industriali non edili e a imprese industriali ed artigiane dell’edilizia e del settore lapideo ed è concessa quando ci sono eventi temporanei e transitori come la mancanza di commesse o avversità atmosferiche che determinano la sospensione o la riduzione dell’attività aziendale.
La Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria può durare fino a un massimo di 13 settimane, con possibilità di proroghe fino a 12 mesi, e in alcune aree territoriali fino a 24 mesi.
La CIGS è concessa in occasione di eventi straordinari come ristrutturazioni, riorganizzazioni aziendali o crisi aziendali di rilevanza sociale, ma può essere utilizzata anche in situazioni di procedura concorsuale come il fallimento.
La Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria è destinata a imprese con più di 15 dipendenti e ha l’obiettivo di integrare la retribuzione dei lavoratori durante periodi di transizione o crisi.
La CIGD è concessa in situazioni eccezionali, come gravi crisi occupazionali in settori specifici come il tessile, il calzaturiero, ecc. È stata utilizzata, inoltre, da molte aziende durante l’emergenza COVID-19.
La Cassa Integrazione Guadagni in Deroga è destinata ai lavoratori di imprese escluse dalla CIGO e dalla CIGS. La durata massima è di 12 mesi, e l’importo del trattamento può arrivare fino all’80% della retribuzione.
Per poter essere concessa, è necessario che la Cassa Integrazione sia legata a difficoltà economiche e produttive dell’azienda indipendenti da:
In generale, la cassa integrazione di solito non è concessa in presenza di responsabilità del datore di lavoro o dei lavoratori per la situazione di crisi. In altre parole, se la difficoltà economica è causata da comportamenti negligenti o illegittimi all’interno dell’azienda, potrebbe non essere concessa alcuna assistenza.
Dal 1° gennaio 2022 hanno diritto alla cassa integrazione in Italia:
L’anzianità di servizio non è richiesta per le domande relative alla CIGO per eventi oggettivamente non evitabili, come interruzioni nella fornitura di energia elettrica, terremoti e altre circostanze eccezionali.
I lavoratori in CIGO e CIGS mantengono la loro posizione all’interno dell’azienda e, allo stesso modo, i loro diritti sindacali. Pur non percependo temporaneamente lo stipendio e non essendo attivamente produttivi, risultano a tutti gli effetti membri aziendali come prima.
Tuttavia, devono presentarsi al centro per l’impiego e sottoscrivere un patto di servizio personalizzato. Durante il periodo di inattività, hanno l’obbligo di partecipare alle iniziative formative promosse. La mancata adesione a queste iniziative può comportare una riduzione progressiva della retribuzione e, alla terza assenza, la decadenza dal trattamento.
Se la Cassa Integrazione prevede solamente una riduzione dell’orario di lavoro, il lavoratore continua a maturare le ferie. Se, invece, l’attività lavorativa è completamente sospesa, ferie e permessi subiscono lo stesso trattamento.
In caso di malattia durante la Cassa Integrazione a zero ore, il lavoratore continua a ricevere l’indennità di integrazione senza dover comunicare lo stato di malattia. Se la malattia è precedente alla sospensione, il lavoratore riceve l’indennità di malattia. Se la cassa integrazione riguarda solo una riduzione dell’attività, prevale l’indennità di malattia.
Infine, uno dei quesiti più diffusi: si può avere un secondo lavoro durante la Cassa Integrazione? La risposta è sì, ma a determinati requisiti. Innanzitutto, le due attività non possono coincidere negli orari e devono essere compatibili, nell’insieme, con il limite settimanale di ore di lavoro.
In pratica, il secondo lavoro è ammesso nel caso si svolgano due lavori part-time, di cui uno sospeso, e comunque non coincidente con gli orari dell’altro.
In questo caso, il lavoratore può guadagnare un reddito dalla sua nuova occupazione ma, se questo reddito è inferiore all’importo dell’indennità di cassa integrazione a cui ha diritto, può ancora ricevere una parte dell’indennità per compensare la differenza e raggiungere l’importo totale dell’indennità a cui ha diritto dalla cassa integrazione.
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