
Di tutte le parole che riguardano il lavoro, forse questa è una delle più pericolose. È un bene però che tu sia qui, perché vuol dire che stai cercando informazioni e non c’è miglior modo per prevenirlo.
Ogni giorno lavoriamo per garantire serenità e sostegno ai nostri collaboratori, ma proprio perché conosciamo bene la forza di questo disagio vogliamo allargare il nostro aiuto anche a te. Nella nostra professione stringiamo rapporti con moltissimi professionisti in altrettanti settori e sappiamo bene che il passo fondamentale per il successo è – se non la piena felicità – la serenità sul posto di lavoro.
Siamo pronti ad approfondire la sindrome da burnout e a consigliarti come prevenirla in ufficio e nella tua vita: vediamolo insieme.
L’uso di un termine inglese può farti già capire quanto sia diffusa questa sindrome. Eppure, è solo nel 2000 che gli psicologi Michael P. Leiter e Christina Maslach hanno definito questo male secondo tre sintomi: la perdita di impegno nei confronti del lavoro, la mancanza di una spinta personale a raggiungere gli obiettivi e l’incompatibilità tra persona e impiego.
Ma come si arriva a questo punto? La causa maggiore è l’eccessivo peso delle relazioni interpersonali sul lavoro, specialmente in quei casi in cui gli interlocutori quotidiani sono persone che vivono nel disagio. I casi più frequenti riguardano infatti il settore dei servizi sociali e le professioni d’aiuto, come medici, infermieri, assistenti, educatori, psicologi, fisioterapisti e forze dell’ordine.
A contatto con queste situazioni complesse, emotivamente difficili da sostenere nel lungo periodo, è facile cadere vittima di un logoramento lento e costante, che colpisce non solo a livello mentale ma spesso anche fisico. Ecco il perché del termine burnout, che richiama l’azione lenta del verbo to burn, letteralmente “bruciare”.
La pericolosità di questa sindrome non si ferma però solo al lavoro. Se è vero che è qui che si sviluppa, devi sapere che solitamente non tarda a invadere anche l’ambito della vita privata. A chi soffre di questa sindrome vengono diagnosticati disagi legati a depressione, esaurimento emotivo e, molto spesso, anche insonnia.
Oggi il burnout è riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che l’ha definito un fenomeno che riguarda l’intero mondo dell’occupazione.
Stiamo parlando di una cosa molto seria, che può avere ripercussioni serie sulla vita dei lavoratori invadendone la vita privata.
Per fare in modo che questo non succeda – o per lo meno che la situazione non si aggravi al punto da diventare una vera e propria sindrome – c’è solo una cosa che puoi fare: conoscere bene cosa determina il burnout. In questo modo saprai prestare attenzione anche ai piccoli segni e scansare il pericolo.
Ci sono davvero molti fattori che possono portare al burnout e ciò che li accomuna tutti quanti è il grado di stress. Ecco, quindi, alcuni consigli dai quali puoi partire per tenere lontano questo pericolo.
Il burnout è una sindrome pericolosa, ma non avrà la meglio su di te. Ora hai diversi strumenti per affrontarlo e soprattutto prevenirlo.
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