
Il lavoro impegna gran parte del tuo tempo. Tempo che a volte la vita richiede di riservare ad altro, per questioni impellenti che necessitano della tua presenza costante. E allora cosa succede? Devi perdere il lavoro che tanto duramente ti sei guadagnato o che ami? Puoi stare tranquillo, la risposta è no.
Nel nostro lavoro abbiamo contatto ogni giorno con centinaia di lavoratori, e questi casi non sono così isolati come credi. La vita può riservare delle sorprese, ma tu puoi trovare soluzioni alternative al licenziamento.
Iniziamo con l’approfondire l’aspettativa non retribuita: di cosa si tratta, chi la può richiedere e come puoi farne domanda al tuo datore di lavoro.
Come dice il nome, si tratta di un’assenza giustificata dal lavoro che non prevede la retribuzione. Potresti conoscerla anche con il nome di “congedo” e indica sostanzialmente la possibilità di mantenere il tuo attuale posto di lavoro pur non presentandoti di fatto per un periodo anche lungo di tempo.
Se presenti domanda nei termini corretti e per le motivazioni riconosciute dalla legge – che vedremo insieme tra poco – il datore di lavoro non può negarti l’accesso a questa forma speciale di assenza e non può nemmeno licenziarti, ma devi sapere che durante questo periodo non ti saranno versati i contributi previdenziali, anche se gli anni di aspettativa varranno comunque per il conteggio ai fini del pensionamento.
La legge prevede delle categorie ben precise di lavoratori che possono richiedere l’accesso al congedo non retribuito (e ottenerlo senza possibilità di diniego). Riguardano delle motivazioni legate alla tua vita personale o alle persone a te più vicine, anche se per accedervi ci sono dei requisiti tassativi da rispettare o da avere.
Puoi richiedere e ottenere l’aspettativa non retribuita per gravi motivi familiari, previsti dall’articolo 4 della legge 53/2000 e dall’articolo 2 e 3 del Decreto Ministeriale 278/2000. Queste motivazioni possono riguardare direttamente te, ma anche un tuo parente stretto disabile (fino al terzo grado) oppure un tuo coniuge o convivente. Le motivazioni per le quali è prevista l’aspettativa non retribuita in caso di gravi motivi familiari sono:
Un altro caso per il quale puoi richiedere e ottenere l’aspettativa non retribuita è la tossicodipendenza. Che sia tu il diretto interessato o un tuo familiare stretto, il datore di lavoro è tenuto a riconoscerti l’assenza giustificata senza retribuzione se la dipendenza è provata dal SERT (Servizio per le Tossicodipendenze).
Al di là di patologie gravi o dipendenze croniche, l’aspettativa non retribuita puoi richiederla anche per motivazioni legate al tuo accrescimento formativo o per il tuo impegno in cariche pubbliche o sindacali.
Partiamo dal primo caso. Se hai deciso di terminare un percorso di studi (che sia la scuola dell’obbligo o l’università) oppure di iscriverti a un corso formativo pluriennale non promosso dall’azienda per la quale lavori, sappi che è motivazione valida per richiedere il congedo non retribuito secondo l’articolo 5 della legge 53/2000. Attenzione però: puoi richiederla solo se lavori da almeno 5 anni nella stessa azienda e per un periodo non più lungo di 11 mesi, frazionati nel tempo o continuativi.
Nel caso in cui invece tu stia per assumere una carica politica (articolo 31 della legge 300/70 e articoli 77 e 79 del Decreto Legislativo 267/2000) o sindacale (articolo 31 della legge 300/70), sappi che anche in questi casi ti deve essere riconosciuta la possibilità di ottenere l’aspettativa non retribuita. Questa deve poter coprire l’intera durata del tuo mandato, anche frazionato nel tempo se necessario.
Ora che hai appurato di poter effettivamente fare richiesta di aspettativa non retribuita, non ti resta che chiarire come procedere.
Purtroppo non esiste una strada uguale per tutti i casi, dovrai fare riferimento al tuo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per chiarire i termini e le modalità della richiesta, anche se una cosa rimane comune: il datore di lavoro è obbligato a dare risposta alla tua domanda entro 10 giorni dalla richiesta.
La procedura per ottenere il congedo passa attraverso un documento formale sotto forma di lettera intestata che dovrai redigere e consegnare all’ufficio personale o, in assenza, direttamente al tuo capo. In questa domanda ricorda di indicare: la durata dell’aspettativa che richiedi, le motivazioni cui ti appelli secondo legge ed eventuali altre richieste all’azienda, come ad esempio la possibilità di agganciare ferie o permessi non ancora goduti.
Il lavoro è una parte importante della tua vita, ma non è tutto. Farti riconoscere un periodo di assenza dal lavoro è un tuo diritto e ora sai come farlo valere.
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