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avanzamento-di-carriera-come-chiedere-una-promozione
Avanzamento di carriera: come chiedere una promozione?

Il lavoro è anche ambizione, voglia di crescere, passo dopo passo e con determinazione. Sei arrivato a questo punto, ma ti stai chiedendo quale sia il modo migliore per dirlo al tuo capo e rendere realtà il desiderio di fare un salto in avanti.

Sappiamo bene l’importanza di non rimanere bloccati troppo a lungo in una posizione e conosciamo le frustrazioni che possono crearsi se questo non avviene. Se è vero che i riconoscimenti dovrebbero arrivare prima di tutto da un buon datore di lavoro, è altrettanto corretto dire che non devi per forza aspettare che sia lui a fare il primo passo.

Tu raccogli il coraggio di prendere appuntamento con il tuo capo, noi ti aiutiamo a prepararti al meglio per questo incontro. Ecco per te i 4 passaggi per chiedere una promozione e ottenerla.

 

1) Informati sulle posizioni aperte in azienda

 

Quel che è certo è che nel tuo ruolo attuale non ci vuoi più stare. Ma cosa può offrirti concretamente l’azienda?

A volte il desiderio si sofferma solo sul cambiamento, quando invece, per essere efficaci, bisogna cercare di essere molto concreti. Se vuoi ricevere nuove responsabilità, compiti diversi da quelli attuali e proseguire nella tua crescita professionale, capisci prima di tutto se la tua azienda vuole assumere nuove figure e come tu potresti essere utile in questi ruoli.

Una volta trovata la posizione aperta che fa per te, non tentare di imboccare vie preferenziali: proponiti allo stesso modo degli altri candidati, quindi prendi appuntamento per il colloquio e studia il ruolo per il quale ti vuoi candidare. Questa preparazione ti consentirà di non essere da meno di un professionista esterno e ti aiuterà a mettere invece in risalto le tue caratteristiche da dipendente, e che già ti contraddistinguono rispetto a un nuovo arrivato.

 

2) Raccogli e fornisci motivazioni tangibili per chiedere una promozione

 

Ora possiamo passare all’atto pratico della questione. Come puoi convincere il tuo capo ad affidarti una nuova posizione all’interno dell’azienda?

La risposta sta nel tuo operato, in quello che hai coltivato finora e di cui è giunto il momento di cogliere i frutti. Come un bravo agricoltore, devi sapere molto bene qual è stato il “raccolto” nel tuo dipartimento o nel tuo ufficio e motivare in quale modo hai contribuito in modo concreto al raggiungimento di questo risultato.

Il modo migliore per fare questo è preparare un report sui progetti di cui ti sei occupato, i risultati ottenuti e le novità che sono state introdotte grazie al tuo apporto. Insomma, cerca di racchiudere in un documento complessivo il tuo contributo concreto al successo dell’azienda, riportando numeri e dati a supporto di quanto affermi.

Oltre a quello che abbiamo appena detto, però, un’altra motivazione valida per farti avanzare di livello riguarda l’opinione di colleghi, collaboratori, responsabili di area. Per questo motivo è sempre importante (e non solo quando stai puntando a una promozione!) essere conosciuto come valore per l’azienda. Perché ciò avvenga, inizia da subito a condividere in azienda i risultati che raggiungi quotidianamente, i riconoscimenti che hai conseguito e le tue aspirazioni per il futuro. Coinvolgere il più alto numero di persone (interessate) nella tua missione ti aiuterà ad essere già positivamente noto a chi dovrà poi fare una scelta e lo dovrà fare prima di tutto in nome del benessere dell’azienda.

 

3) Includi nei tuoi progetti sempre anche l’azienda

 

Vuoi fare un bel salto in avanti nella tua carriera? Ricorda che per ottenere un avanzamento di carriera la prima tua preoccupazione deve essere l’azienda stessa. Questo cambiamento che vorresti proporre deve infatti tenere in considerazione anche l’azienda per la quale lavori, ciò che di buono potrai portare se ti viene concesso di fare un avanzamento di carriera.

Chiaramente non nascondere la tua richiesta dietro una finta facciata di interesse viscerale per l’azienda, ma piuttosto, dopo aver indicato le motivazioni che sono valide per te stesso, ricordati di soffermarti sugli interessi d’impresa e sottolinea come le cose potrebbero cambiare con un tuo apporto ad un livello superiore o con un ruolo differente.

In questo momento puoi provare a giocarti anche alcune intuizioni o proposte che hai potuto maturare nel tempo, per dimostrare come potresti portare un contributo efficace con maggiori responsabilità e potere decisionale. Parola d’ordine: il bene dell’azienda.

 

4) Non dimenticare di prepararti anche sul lavoro che vuoi lasciare

 

Vuoi chiedere un cambio di ruolo, chi si interessa più al lavoro che svolgi ora? E proprio qui sono in moltissimi a sbagliarsi.

Una delle domande più comuni rivolta a chi chiede una promozione è perché vuole lasciare la posizione attuale. Tu sei già pronto a rispondere a questa domanda?

Per quanto il tuo ruolo te lo sia sudato e rappresenti per te un contesto familiare con il quale hai ormai completa dimestichezza, devi essere pronto a spiegare perché senti il bisogno di un cambiamento. Una motivazione valida è, in questo senso, la voglia di crescere: in un contesto di cui conosci i processi per filo e per segno è facile non trovare più quella spinta che caratterizza i momenti più produttivi. Un possibile abbassamento delle performance potrebbe essere, ad esempio, una motivazione valida per convincere un superiore a darti una nuova assegnazione.

Allo stesso tempo, spiega come il tuo ruolo attuale ti stia un po’ tarpando le ali e come invece potresti essere d’aiuto in altri reparti o con un ruolo superiore. Più dati riesci a portare a supporto di queste tue affermazioni, più saranno d’aiuto per raggiungere lo scopo sperato.

 

Quindi, sei pronto a voltare pagina? Se oltre a valutare nuove opportunità lavorative in azienda vorresti approfondire ciò che ha in serbo il mercato del lavoro per te, noi siamo qui. Nel nostro lavoro selezioniamo diversi profili ogni mese per aziende clienti.

Guarda subito le offerte di lavoro già disponibili sul nostro sito, oppure carica qui il tuo CV per essere sempre aggiornato sulle ultime posizioni aperte.

12 Agosto 2022
come-integrarsi-team-di-lavoro
Come integrarsi in un team di lavoro e partire con il piede giusto

Nuovo lavoro, nuove mansioni, nuovo ambiente, ma soprattutto nuovi colleghi. Non si tratta di un aspetto marginale: integrarti nel team in cui lavori è fondamentale per entrare appieno e positivamente in una nuova realtà.

Nel nostro lavoro abbiamo a che fare ogni giorno con team di professionisti che operano in concerto per il raggiungimento degli obiettivi assegnati. Non sempre è facile, ma ci sono degli espedienti che puoi mettere in pratica anche tu per agevolare la tua integrazione in azienda ed entrare a pieno titolo nel ruolo di collaboratore.

Eccoci pronti a vedere assieme come integrarti in un team di lavoro in 3 semplici mosse.

 

Approfondisci le fasi dell’onboarding

 

Questo termine anglosassone è quello che tecnicamente descrive l’esperienza di entrare a far parte di un team, sia dal punto di vista del nuovo arrivato che da quello dei già componenti. Infatti, l’onboarding è un processo di vera socializzazione, ed entrambe le parti ne sono parte attiva.

Comprendere questo concetto è fondamentale per approcciarsi in modo positivo e costruttivo a un nuovo team di lavoro. Alcuni studiosi hanno approfondito quali sono le fasi che caratterizzano questo delicato passaggio e conoscerle ti aiuterà senz’altro ad affrontare questo momento con maggiore consapevolezza e serenità.

Il primo passaggio riguarda il momento di indagine, quello in cui si valutano vantaggi e svantaggi per ciascuno di essere o avere un nuovo componente nel gruppo. Un momento, come capirai, molto delicato e che puoi affrontare con tranquillità se ti impegnerai in una comunicazione trasparente e onesta. Questo è infatti il modo migliore per entrare in contatto con i colleghi e arrivare a condividere obiettivi e valori sul lavoro, comprese – perché no – le vostre aspettative.

Una volta aver valutato il contesto in cui ti trovi, si passa alla fase di socializzazione vera e propria. Qui entrerai completamente in contatto con la cultura e le regole aziendali e dovrai essere pronto a rispondere a continui scambi di informazioni e comunicazioni che ti permetteranno di entrare attivamente nel gruppo.

Infine, arriverai alla fase di mantenimento, in cui il tuo ruolo nel gruppo sarà ormai consolidato e in perfetto equilibrio. Il nostro consiglio? Non smettere mai di mantenerti aperto alle novità e alle fonti di informazioni che ti circondano.

 

Inizia dall’ascolto per imparare e metterti al servizio

 

Ora che sai come si svolge a livello teorico l’inserimento di un nuovo componente all’interno di un gruppo di lavoro, passiamo alla pratica.

Potrebbe sembrarti un’ovvietà, ma il modo migliore per inserirti in un team è iniziare dall’osservazione e dall’ascolto. Per quanto tu abbia maturato esperienza e competenze, ricorda che non è questo il momento per avanzare proposte, meglio cominciare con calma, ponendo l’attenzione sulle dinamiche di lavoro già sedimentate e i processi che dovrai tu stesso seguire.

Dimostrati desideroso di imparare e accetta le opinioni degli altri: sarà il modo corretto per integrarti e iniziare con il piede giusto questa nuova opportunità.

L’inserimento, d’altronde, non avviene in pochi giorni, è un processo lungo che richiede molto impegno. Cerca quindi di inserirti in modo graduale, entrando con discrezione e umiltà nei discorsi del gruppo, rispettandone i tempi e soprattutto le idee.

Vuoi esprimere le tue opinioni? Inizia dalle posizioni condivise, sarà più semplice non incappare in argomenti scomodi e delicati.

 

Mostrati proattivo e propositivo

 

Una volta che hai acquistato un posto all’interno del gruppo, è giunto il momento di diventarne parte attiva. Molte volte, infatti, non ti è richiesto solamente di attenerti alle direttive, altrimenti lavoreresti da solo. Quando il tuo operato si collega a quello di altri collaboratori, è la tua propositività che fa la differenza.

La tua curiosità sarà un utilissimo alleato: non frenare mai la tua voglia di conoscere ed approfondire perché sarà la tua personale e preziosa fonte di ispirazione. Per raggiungere importanti obiettivi, infatti, è necessario essere anche creativi, pensare fuori dagli schemi e analizzare il contesto in cui ti muovi.

Attenzione però a non esagerare! Essere propositivi è sempre ben accetto, fino a quando però non diventi supponente. Per evitare di strafare e rischiare di essere considerato inopportuno, dosa sempre le tue proposte, avanzandole solo quando condivisibili dal gruppo e in grado di dare un apporto positivo al lavoro comune.

 

Siamo certi che con questi suggerimenti il tuo inserimento in un nuovo team sarà un successo!

Se stai cercando l’opportunità di entrare in un nuovo gruppo di lavoro, saremo contenti di conoscerti. Scopri subito le offerte lavorative già disponibili sul nostro sito, oppure carica qui il tuo CV per essere sempre aggiornato sulle nuove posizioni aperte.

5 Agosto 2022
rispondere-annuncio-lavoro-aspetti-fare-attenzione
Rispondere a un annuncio di lavoro: 4 aspetti cui fare attenzione

Di annunci di lavoro ce ne sono davvero molti, già selezionare quello adatto a te è un’attività non da poco. Quando arriva il momento di rispondere, però, non farti prendere dalla fretta, ci sono alcune precauzioni da prendere in considerazione per non far sfumare subito questa opportunità, dopo tutto l’impegno che ci hai messo!

Ogni giorno riceviamo centinaia di risposte a offerte di lavoro, ma quante sono veramente valide? Contribuire a inviare una candidatura in linea con l’annuncio è sicuramente il primo passo per farti notare e apprezzare dai reclutatori, che saranno senz’altro contenti di concederti un appuntamento per un colloquio conoscitivo.

Proprio per aiutarti a capire qual è il modo più corretto per rispondere a un annuncio di lavoro, abbiamo individuato 4 aspetti da tenere bene in considerazione. Sei pronto a scoprirli?

 

Primo aspetto: segui la regola del 75%

 

Ti trovi davanti a un’offerta di lavoro. Bene, come puoi fare per non mandare in fumo subito questa opportunità?

La prima regola che puoi seguire è molto semplice e tiene conto di una percentuale per decidere se l’offerta è davvero adatta a te. Individua nell’annuncio le caratteristiche richieste e verifica che tu possa riconoscerti in almeno il 75% di esse.

Attenzione però, non si tratta solamente di un modo per accontentare il recruiter. Se rientri in questa percentuale, potrai avere la certezza di essere anche all’altezza delle richieste che ti verranno fatte al colloquio, perché rispondere a meno caratteristiche potrebbe compromettere poi il colloquio stesso.

 

Secondo aspetto: le linee guida le trovi nell’annuncio

 

Ti ricordi a scuola, quando prima di occuparti della stesura di un tema ti dovevi concentrare sulla scaletta? Ecco, anche nel rispondere a un annuncio di lavoro puoi seguire questa regola e la tua scaletta è già bella che pronta, la trovi proprio nell’annuncio!

Un annuncio di lavoro altro non è che un elenco – certamente discorsivo – di caratteristiche richieste per il candidato ideale che l’azienda sta cercando. Per dedicarti alla stesura della mail che accompagnerà la tua candidatura, quindi, lasciati guidare proprio da questi indizi per avere la sicurezza di toccare i tasti giusti e fare centro.

In particolare, non trascurare le caratteristiche più pratiche, quelle che sicuramente interessano di più il datore di lavoro (come ad esempio la conoscenza dei software richiesti nell’annuncio o le tue esperienze pregresse).

Non da ultimo, presta molta attenzione a come l’azienda chiede di ricevere le candidature ed evita di improvvisare altri metodi. Se è richiesto di compilare un formulario piuttosto che di mandare un’e-mail, attieniti ai desideri del reclutatore. Inoltre, non di rado viene richiesto espressamente di fare la propria candidatura contattando telefonicamente l’azienda. Anche in questo caso, attieniti alla richiesta e preparati a fornire tutte le informazioni che avresti condiviso via e-mail al telefono.

 

Terzo aspetto: i dettagli contano, eccome

 

Succede spesso. Sei talmente concentrato sul rispondere all’annuncio di lavoro il prima possibile, per non farti scappare quell’opportunità, che rischi di tralasciare dei dettagli… che, però, dettagli non sono.

Il modo più semplice per vedersi negare un colloquio di lavoro è commettere errori grossolani che possono spingere il recruiter ad archiviare subito la tua candidatura. Gli esempi possono essere moltissimi: un curriculum pieno di errori e refusi, una lettera di presentazione per nulla personalizzata (che risulta essere palesemente un fac-simile già inviato a chissà quante altre aziende). Oppure sbagliare il nome dell’azienda o dimenticarsi gli allegati.

Il segreto è solo uno: dedica il tempo necessario alla risposta di ogni singolo annuncio, senza avere fretta. Sono i dettagli, d’altronde, a fare spesso la differenza!

 

Quarto aspetto: la mail con cui invierai la tua candidatura

 

A proposito di dettagli, anche l’indirizzo e-mail con il quale risponderai all’annuncio è un aspetto da non trascurare.

Evita di usare le caselle che hai aperto quando eri adolescente, oppure con strani nickname che rischiano di farti percepire come poco professionale. Prediligi indirizzi con il semplice nome e cognome oppure – se non sono disponibili – cerca delle varianti simili (prima il cognome e poi il nome, oppure iniziale del nome più il cognome, ecc.).

In alcuni casi potresti valutare anche di far riferimento alla tua professione o alla tua area di competenza (es. “mariorossi.architetto@” oppure “ing.mariorossi@”)

Non sottovalutare questi aspetti. L’indirizzo e-mail è il tuo biglietto da visita, e quando rispondi a un annuncio di lavoro ogni tuo dato personale viene valutato e analizzato con la lente d’ingrandimento.

 

Vuoi rimetterti in gioco e sei alla ricerca di nuove opportunità di lavoro? Guarda subito tra gli annunci già pubblicati sul nostro sito se c’è l’offerta di lavoro che stai cercando, oppure carica qui il tuo CV per essere sempre aggiornato sulle posizioni aperte di tuo interesse.

29 Luglio 2022
lavorare-come-addetto-alla-contabilita-generale
Lavorare come addetto alla contabilità generale: cosa significa?

Tra i molti lavori sul mercato, ce n’è una ristretta cerchia che soddisfa esigenze essenziali per un’azienda. Una di queste professioni è proprio quella del contabile. Impegnato a far “quadrare i conti”, si occupa in realtà di tante altre mansioni che è interessante approfondire, soprattutto se stai cercando lavoro in questo settore.

Nel nostro lavoro riceviamo molte richieste per addetti alla contabilità generale, un profilo flessibile quanto poliedrico, che è da sempre gettonato sia dalle imprese, sia da chi è alla ricerca di un lavoro.

Se anche tu vorresti lavorare come addetto alla contabilità generale, vogliamo darti qualche utile strumento per capire meglio in cosa potrà consistere il tuo lavoro e, soprattutto, come poter spendere al meglio le tue conoscenze e le tue competenze per ottenere il posto.

Sei pronto per approfondire il lavoro del contabile? Noi sì, iniziamo subito!

 

Cosa fa il contabile generale

 

Entriamo subito nel vivo del tema per approfondire le mansioni di un addetto alla contabilità. Che tu ti trovi ad operare in azienda o in uno studio di consulenza esterno, potrai riassumere i tuoi incarichi nella registrazione e rendicontazione delle movimentazioni aziendali.

Detto così sembra molto semplice: ti basterà tenere traccia delle spese aziendali, fare le relative registrazioni e il gioco è fatto! Invece no, quello dell’addetto contabile è un lavoro davvero molto vario e impegnativo, che richiede spesso la collaborazione di più professionisti per ogni azienda.

Se dobbiamo fare una lista quanto più esaustiva possibile, queste sono le mansioni che un contabile è chiamato a svolgere:

  • tenere la cassa aziendale e i relativi movimenti;
  • gestire entrate e uscite in modo che il bilancio sia positivo;
  • occuparsi delle scritture di contabilità, ovvero di quei registri (cartacei ma oggi anche online) che tengono traccia delle movimentazioni di impresa, anche a livello fiscale;
  • essere responsabile degli adempimenti fiscali per conto dell’azienda;
  • sovrintendere e organizzare le spese del personale, compresi gli adempimenti previdenziali;
  • redigere annualmente il bilancio aziendale, una rendicontazione delle entrate e delle uscite determinante per valutare l’efficacia della gestione aziendale e del business generale;
  • farsi carico di report periodici per la valutazione in itinere dell’efficacia delle strategie amministrative messe in atto.

Lo avrai capito da te: quello dell’addetto alla contabilità non è un lavoro semplice e immediato. Richiede molte competenze e parecchia attenzione, oltre a spiccate doti organizzative e strategiche che sappiano aiutare l’impresa a crescere e non solo a rimanere a galla.

 

Come diventare addetto alla contabilità generale

 

Quella del contabile deve essere una preparazione tecnica, da questo non si scappa. Ciò che cambia nella scelta del tuo percorso formativo dipende da dove vuoi arrivare.

Il primo passo per ottenere un posto come addetto alla contabilità è completare il ciclo di studi in un istituto di ragioneria o prendendo il diploma tecnico in gestione aziendale, meglio ancora se con Indirizzo Giuridico Economico Aziendale (detto progetto IGEA). Questi percorsi di studi superiori ti permettono infatti di strutturare una base solida di conoscenze, di tipo sia pratico sia trasversale. In questo modo puoi imparare le nozioni di contabilità generale, oltre a redigere un bilancio di esercizio e approfondire l’analisi dei dati contabili e amministrativi.

Quella della formazione superiore è una buona base da cui partire per rafforzare la tua figura con competenze specialistiche. Per fare questo – e se non ambisci ad inserirti in una multinazionale – il passo successivo possono essere i diversi corsi di formazione di secondo livello, spesso promossi anche dalla tua Regione e convenzionati. Questo percorso ti permetterà di addentrarti nel vivo della professione, anche grazie ai primi contatti con realtà lavorative professionali in cui mettere in pratica ciò che hai imparato e in cui scoprire le mille sfaccettature che i tuoi studi possono assumere.

Se quello a cui vuoi ambire è un livello superiore di esercizio dell’attività di contabile, ti consigliamo di intraprendere direttamente la carriera universitaria. Oggi sono molti gli indirizzi di tipo economico e amministrativo, ma quello che un corso universitario può darti in più dei tuoi studi già fatti è l’approfondimento di una moltitudine di aspetti che prima avrai toccato solo marginalmente. Questo ti aiuterà a capire quale ramo della professione ti si addice di più e, soprattutto, a sviluppare nuove capacità avanzate, utili se vuoi ambire a posti di rilievo e fare carriera.

Così, in base alla tua formazione, potrai lavorare come addetto alla contabilità generale per piccole e medie imprese, oppure essere inserito in grandi realtà, magari con ruoli di responsabilità crescente. Oppure, ancora, puoi decidere di intraprendere la carriera di consulente e mettere a disposizione le tue competenze in realtà che cercano supporto in outsourcing.

 

Le competenze più richieste agli addetti contabilità

 

Ora sai in cosa consiste il lavoro di contabile e come puoi diventarlo. Non ti resta che rimboccarti le maniche e approntare il documento iniziale (e più importante) per le tue prossime candidature: il Curriculum Vitae.

Cosa devi mettere in risalto perché il tuo profilo spicchi tra tutti gli altri candidati? Abbiamo voluto scavare nelle nostre esperienze per estrarne le competenze più richieste dai datori di lavoro alla ricerca di un addetto alla contabilità generale.

Ecco per te le 4 competenze più richieste per diventare addetto alla contabilità.

1. Meticolosa organizzazione. Non c’è nulla di più apprezzato in questo ambito di una persona capace di organizzare nel dettaglio la propria attività e, perché no, anche quella degli altri. Se ritieni di avere queste qualità, ricorda di metterlo bene in evidenza, possibilmente facendo riferimento a degli episodi o a delle esperienze professionali.

2. Riservatezza. Ti potrà sembrare una banalità, ma quando si parla di dati sensibili come il bilancio aziendale, la riservatezza è una caratteristica davvero apprezzata. Sottolinea questa caratteristica se ti appartiene, perché potrebbe far pendere l’ago della bilancia proprio dalla tua parte.

3. Conoscenza di programmi e sistemi informatici. Di certo non ti è chiesto di essere un tecnico informatico, ma ci sono alcuni programmi che possono fare la differenza se sei alla ricerca di una posizione di rilievo. Tra tutti vogliamo citare l’utilizzo di programmi come Lotus o Excel, ma anche la conoscenza di database e sistemi di gestione come l’Enterprise Resource Planning (ERP) e il System Applications and Products in Data Processing. Se fanno parte del tuo bagaglio non dimenticarti assolutamente di inserirle tra le tue competenze, se invece non hai ancora approfondito questi strumenti corri subito a cercare un corso di aggiornamento!

4. Doti analitiche. Se aspiri ad arrivare in alto – e se la posizione per cui ti vuoi candidare lo richiede – metti in evidenza anche le tue capacità di analisi. Contro ogni percezione superficiale, quello della contabilità è un lavoro che deve molto al ragionamento e allo studio dei dati: l’abilità sta nel trasformare semplici numeri in statistiche e strategie che possono portare un vantaggio economico all’azienda. Se questo fa parte del tuo bagaglio, inseriscilo subito tra le tue competenze in evidenza.

 

La strada verso il tuo nuovo lavoro come addetto alla contabilità generale è spianata: ora tocca a te individuare l’offerta di lavoro che saprà essere il tuo perfetto trampolino di lancio.

Guarda subito tra le offerte di lavoro del nostro sito se c’è già quella che stai cercando, oppure carica qui il tuo CV per essere sempre aggiornato sulle nuove posizioni aperte.

22 Luglio 2022
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