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Come gestire un gruppo di lavoro in modo efficace

Stare bene al lavoro dipende da te, ma tanto lo fa anche l’ambiente circostante e soprattutto le persone con cui lavori. Quante volte lo hai pensato? E quante volte ti sei ritrovato nella posizione di dover (o poter) gestire il tuo gruppo di lavoro, ma non sapevi veramente come farlo al meglio?

Nel nostro lavoro ci occupiamo quotidianamente di relazionarci con colleghi e professionisti di diversi settori, da coordinare ma soprattutto ascoltare, capire, consigliare, organizzare.

Se anche tu ti stai trovando in difficoltà nell’organizzare il tuo team e le persone con cui dovresti collaborare, segui i nostri suggerimenti per gestire in modo efficace un gruppo di lavoro.

 

Incoraggia il rispetto e l’affidabilità tra i componenti

 

Sai cosa rende un gruppo davvero speciale? La coesione che c’è tra ogni membro. E per ottenerla puoi prendere spunto dalle relazioni sociali quotidiane.

Proprio così! Uno studio riporta che a far funzionare il rapporto nei gruppi sono 3 principali fattori: rispetto, affermazione e affidabilità.

Il rispetto è fondamentale per creare legami forti – e soprattutto veri – tra le persone. Comincia dal dare valore al lavoro altrui e ad accettare il confronto per primo: il tuo esempio sarà prezioso per tutti gli altri componenti, soprattutto se ti è stato dato il compito di guidarli.

Proprio dando ad ognuno un valore, mettendo in luce le loro caratteristiche professionali distintive, permetti che essi sviluppino una propria affermazione all’interno del gruppo. Se infatti pensi al team come un’entità unica, ti sbagli di grosso! La squadra è il risultato dell’apporto di ciascuna persona e fare in modo che questa si senta riconosciuta non farà altro che aumentare la sua volontà di contribuire allo scopo comune, in modo attivo ed efficace.

Tutti questi elementi messi insieme sai cosa creano? L’affidabilità di ciascun componente. Prova a pensarci: se un professionista si sente rispettato e riconosciuto nelle sue capacità, il suo contributo sarà senz’altro più affidabile. E solo circondandoti di persone affidabili riuscirai a raggiungere gli obiettivi prefissati dal gruppo, magari anche con il sorriso sul volto, tutti quanti insieme.

 

Combatti la monotonia, con tutte le tue forze

 

C’è un nemico del lavoro di gruppo e si chiama ripetitività. Quando ogni giorno è uguale all’altro e ciascun compito deve essere ripetuto più, più e più volte, è facile che l’efficienza cali, sia nelle performance, sia nel risultato.

Per guidare un gruppo di lavoro efficace, quindi, punta sul distribuire i diversi compiti in modo vario, dando la possibilità ad ognuno di continuare a diversificare il proprio lavoro e non stare bloccato su una stessa mansione per tutto il tempo. Puoi crederci: molte volte è solo questione di organizzazione, ma i risultati sono davvero strabilianti!

Facciamo un esempio pratico e prendiamo 3 mansioni che possono essere svolte dalla stessa persona. Leggere e rispondere alle e-mail, organizzare il proprio lavoro o quello altrui, occuparsi dello sviluppo tecnico di un progetto. Sarai d’accordo che ognuna di queste richiede capacità e concentrazione di tipo diverso:

  • per leggere e rispondere alle e-mail dovrai attivare prima la tua abilità di comprensione e poi riassumere la tua risposta in un testo puntuale e preferibilmente contenuto;
  • per organizzare il tuo lavoro o quello dei colleghi dovrai invece fare un’analisi dei tempi di svolgimento di ciascuna mansione e ripartirle in modo che possano essere svolte nei tempi utili allo scopo;
  • per sviluppare, infine, un progetto, avrai bisogno di attivare le tue conoscenze tecniche e svolgere conteggi o ragionamenti utili ad ottenere un risultato concreto ed efficiente.

Ebbene, se vuoi che il tuo team sia produttivo e soprattutto più contento del proprio lavoro, fai in modo che possano gestirlo con più elasticità possibile, incentivando l’alternanza tra più compiti.

 

Non sottovalutare le singole personalità

 

Se ti trovi a operare in un gruppo già precostituito, non puoi pretendere di cambiare le persone, ma puoi sempre pensare a creare dei meccanismi di compensazione che possano essere utili alla pacifica convivenza (prima di tutto) e all’efficienza del gruppo.

Negli anni Settanta sono stati individuati cinque tratti caratteriali predominanti che possono aiutarti proprio a questo scopo.

  • Trasparenza. È il tratto che contraddistingue chi è sempre pronto a nuove avventure e non si tira indietro di fronte alle novità.
  • Scrupolosità. Questa è la caratteristica di chi è capace di organizzarsi in modo efficace e quindi di garantire generalmente affidabilità.
  • Estroversione. Ecco l’anima della festa (o del lavoro, in questo caso): più sta in gruppo, più sta bene e trasmette questa energia positiva a chi lo circonda.
  • Amabilità. Il tratto di chi è ben disposto a mettersi al servizio degli altri, grazie a comprensione e compassione.
  • Stabilità emotiva. Infine, la personalità che porta equilibrio e maggiore tranquillità, capace di infondere questi stati emotivi anche a chi si trova attorno a lui.

Il segreto sta nella ricetta: mescola a dovere questi tratti nel tuo gruppo e otterrai un team coeso e complementare, capace di compensarsi autonomamente.

E se non puoi scegliere le persone con cui lavori? Sfrutta queste nozioni per far collaborare in modo più stretto tratti tra loro complementari, tenendo invece alla larga chi può entrare in collisione. Tutti ti ringrazieranno.

 

La decisione è democratica

 

Chiudiamo i nostri suggerimenti con una riflessione non meno importante delle precedenti. All’interno di un team deve esserci, per definizione, un team-leader, una persona che alla fine dei discorsi avrà l’ultima parola. Ma sei sicuro che si debba parlare di “persona” e non di “persone”?

Una delle caratteristiche che rende un gruppo di lavoro davvero efficace è la possibilità di far girare la responsabilità tra i vari membri e dare a ciascuno il duro compito di trovarsi vicini al problema per trovarne la soluzione.

Non è una punizione, ma una oggettiva valutazione di chi sia effettivamente il più indicato a prendere certe scelte o a poter far pesare maggiormente la propria opinione.

Il capogruppo, infatti, non è un tuttologo. Anzi, quando questo ruolo è stato assegnato bene – e non è scontato – è colui che sa prendere le distanze dal proprio status per decidere a chi chiedere consiglio per agire nel modo migliore. Ecco, quindi, che le scelte diventano un dialogo continuo con il team e un vero lavoro di squadra, dove ognuno può contribuire secondo le proprie propensioni e caratteristiche al raggiungimento del migliore risultato.

E tu, sai gestire un gruppo di lavoro? Ora, con questi utili suggerimenti, siamo sicuri che potrai farlo ancora meglio.

Sappiamo riconoscere il valore di chi sa collaborare in modo efficace con un gruppo e, ancora di più, chi sa organizzarlo in funzione del raggiungimento di un risultato. Se ti riconosci in questo profilo e hai voglia di valutare nuove esperienze lavorative, guarda subito tra gli annunci di lavoro del nostro sito se c’è l’opportunità che stai cercando, oppure carica il tuo CV per essere sempre aggiornato sulle ultime posizioni aperte di tuo interesse.

9 Settembre 2022
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Le skill vincenti per lavorare da remoto

Lavorare da remoto è una pratica consolidata per molte persone oggi: lo smart working è stato sdoganato da tante aziende e diventa più comune trovare posizioni aperte che consentono questa modalità di prestazione lavorativa.

Per essere un modo efficace per lavorare, però, è necessario essere ben preparati. Ogni giorno abbiamo a che fare con grandi numeri di lavoratori, molti di questi impegnati anche nel lavoro da casa, e sappiamo che le principali difficoltà sono legate all’organizzazione, alla gestione del tempo, al rapporto con i colleghi.

Come puoi lavorare da remoto ed essere felice? O ancora, come puoi ottenere quel lavoro in modalità smart working che tanto desideri? Per rispondere a queste domande abbiamo selezionato le skill vincenti per lavorare da remoto ed essere efficace.

 

Le skill relazionali per lavorare da remoto: empatia e leadership

 

Partiamo da due grandi classici dei requisiti per ottenere un nuovo lavoro, resi però ancora più determinanti nel caso del lavoro agile da casa.

Ma se lavoro a distanza – ti chiederai – a cosa serve che sviluppi particolari capacità relazionali? Ebbene, lavorare da remoto non significa lavorare da soli ma avere ampie distanze tra te e i tuoi colleghi che dovrai saper colmare per poter lavorare in modo efficace anche senza essere porta a porta.

Anche se ti trovi a lavorare ogni giorno guardando lo schermo di un computer nella tua stanza, ricorda che il valore aggiunto che ti verrà riconosciuto sarà quello di saper mantenere un rapporto costruttivo con gli altri, soprattutto dal momento che sei lontano.

Ecco, quindi, che entrano in gioco due skill fondamentali: l’empatia e la leadership. Mentre l’empatia ti aiuta a costruire ogni giorno relazioni forti con gli altri attraverso l’ascolto, la leadership ti consentirà di fare la differenza tra tutti i colleghi. Tieni a mente, quindi, queste regole fondamentali:

  • abbi sempre considerazione degli altri, le loro opinioni, le loro reazioni, le loro parole;
  • allena la tua capacità di guardare oltre lo schermo e capire i segnali non verbali, più difficili da notare da remoto rispetto che in presenza;
  • fai emergere la tua personalità durante i colloqui con responsabili e colleghi, in modo costruttivo rispetto all’argomento trattato;
  • intervieni per dare un tuo contributo positivo alla conversazione, guidando anche il colloquio se l’occasione lo consente.

 

Le skill digitali: team working e digital safety

 

Non potevamo tralasciare questa categoria particolare di skill, che si lega in modo indissolubile al lavoro agile a distanza.

Inutile negarlo: saper usare gli strumenti digitali oggi è necessario, a maggior ragione se lavori o vuoi lavorare da remoto. Esistono migliaia di tipologie di strumenti digitali che potresti saper utilizzare, quali sono però quelli che possono fare la differenza? Anche in questo caso lo “strumento” che interessa principalmente le aziende sei proprio tu.

Anche a distanza, l’obiettivo rimane quello di saper collaborare in modo efficiente con il resto della squadra. Non ti devi stupire quindi se ti diciamo che saper lavorare bene in team è fondamentale ed è una delle skill più ricercate dalle aziende che assumono lavoratori da remoto. Tutti gli strumenti che l’informatica ti mette a disposizione, dunque, li devi leggere in quest’ottica, con lo scopo di accorciare le distanze e permettere un lavoro facilitato con i colleghi.

Dall’altra parte, parlando sempre di skill digitali, rimane fondamentale la capacità di tenere alla larga possibili danni informatici legati a virus e malware. D’altronde, per lavorare a distanza avrai accesso remoto agli archivi e alle memorie aziendali, quindi avrai una grande responsabilità nei confronti dell’integrità di queste informazioni raccolte online.

Per questo essenziale motivo, la capacità di saper proteggere adeguatamente i propri strumenti digitali e di scegliere le protezioni necessarie affinché non possano avvenire attacchi esterni o perdite ingenti di dati è fondamentale. Se questo rientra tra le tue competenze, sei già a metà strada.

 

Le skill organizzative: gestione del tempo ed equilibrio tra lavoro e vita privata

 

Fuori dalle mura aziendali il maggior timore è legato alla fatidica domanda: sarò in grado di essere efficiente a casa quanto lo sono in presenza in ufficio?

Il segreto per rispondere positivamente a questo quesito è sapersi organizzare bene, puntando sull’equilibrio.

Anche in questo caso la buona volontà è importante, ma ci sono delle skill specifiche che permettono ai recruiter di individuare chi sarà effettivamente capace di avere successo nel lavoro da remoto.

La prima capacità che devi avere è legata alla gestione del tuo tempo, sapendo discernere tra vita lavorativa e privata, accettando che le tue giornate siano suddivise in questo modo. Rimanendo nello stesso contesto in modo continuo, infatti, non è per niente facile mettere in atto questa separazione e soprattutto accettarla. L’equilibrio tra queste due dimensioni è fondamentale, per il lavoro ma ancora di più per te e la tua salute.

Non è un tema facile da affrontare, né tantomeno da tradurre in pratica. Per questo motivo abbiamo raccolto alcuni consigli semplici per alimentare queste tue capacità:

1. definisci un luogo e degli orari specifici dedicati al lavoro, in modo da poterti concentrare sulle mansioni da svolgere e non essere troppo influenzato dal contesto familiare circostante;

2. organizza le attività dandogli un ordine di priorità, questo ti aiuterà a rispettare le scadenze ma soprattutto ad essere nel tempo sempre più efficace nello svolgimento autonomo del tuo lavoro da remoto;

3. traccia una separazione netta tra lavoro e vita privata: lavorare tra le mura di casa potrebbe non aiutare a staccare veramente una volta chiuso il computer o quando ti prendi una pausa, per questo scegli una o più attività da compiere una volta terminato il lavoro, ancora meglio se all’esterno;

4. sviluppa nuove modalità di auto-motivazione e concentrazione, che ti aiutino a sviluppare la tua autonomia e ti permettano di agire nel modo più efficace possibile senza la diretta supervisione di un superiore.

 

Le skill di transizione: adattabilità e proattività

 

Il lavoro da remoto non è mai uguale a sé stesso, basta anche solo una piccola variazione al normale corso delle attività lavorative per generare disorientamento. Anche in questi casi, le tue skill di adattamento e gestione del cambiamento ti sapranno dare una marcia in più.

Ecco perché chi è in grado di adattarsi con più facilità alle novità e all’evoluzione tecnologica ottiene solitamente maggior successo nel lavoro a distanza. Gli imprevisti esistono sempre, nella normale attività lavorativa e, a maggior ragione, in quella di smart working. Se sei naturalmente portato a reagire con flessibilità a questi momenti di precarietà, ritrovando in breve tempo l’equilibrio iniziale, allora puoi giocare questa speciale skill a tuo favore nel lavoro a distanza.

Non basta però essere capaci di adattarsi facilmente alle situazioni circostanti. Un’altra skill importante e sempre più richiesta per posizioni da remoto è la proattività, ovvero la capacità innata di essere propositivo e partecipare alla vita aziendale con costante coinvolgimento. Lo capirai bene, è un requisito fondamentale per le aziende che devono assumere o gestire lavoratori in smart working, perché essere lontano potrebbe portarti a diventare estraneo alla realtà aziendale e allontanarti piano piano da quelle che sono le dinamiche di vita interna e le motivazioni degli altri collaboratori.

Se possiedi l’abilità di mantenere alto lo stimolo e proporre sempre nuove soluzioni creative, oltre che costruttive, allora puoi dire di avere nel tuo mazzo una carta davvero vincente che non puoi non giocare a tuo favore.

 

Quindi, sei pronto a lavorare da remoto? Se possiedi le skill adatte per accedere a una posizione in smart working, cogli al volo l’opportunità. Guarda subito tra gli annunci di lavoro già presenti sul nostro sito se c’è quella che stai cercando, oppure carica il tuo CV per essere sempre aggiornato sulle nuove posizioni aperte.

2 Settembre 2022
stress-da-rientro-al-lavoro-consigli
Stress da rientro al lavoro: 4 consigli per affrontarlo

È estate e arrivano le tanto desiderate vacanze. Peccato, però, che al rientro ti aspetteranno tantissimi compiti arretrati e altrettante richieste urgenti improrogabili. E così, non hai neanche terminato le tue ferie che stai già sviluppando dello stress da rientro.

Nel nostro lavoro siamo sempre a contatto con i lavoratori e sappiamo bene che il ritorno dopo le vacanze è sempre un momento delicato, in cui capita spesso di essere assaliti dalle richieste. La pausa che ti sei preso, però, non è una concessione straordinaria di cui devi “pagare le conseguenze”, anzi è la giusta sosta che ti serviva per ripartire ancora più carico, anche se con i tempi giusti.

Per non farti prendere dall’ansia e dalla sindrome da rientro, abbiamo pensato di condividere con te i nostri 4 consigli per affrontare il rientro al lavoro con positività, pronto ad affrontare difficoltà ma anche a trattenere i benefici delle vacanze appena finite.

 

Numero 1: non farne una malattia, passerà presto

 

I sintomi, lo crediamo bene, potrebbero preoccuparti: elevata spossatezza, difficoltà di concentrazione, mal di pancia, difficoltà nel dormire o mal di testa. Inoltre potresti sentirti irritato, in ansia, triste e avere frequenti sbalzi d’umore.

Non è di certo la normalità, questo bisogna riconoscerlo. Proprio per questo motivo lo stress da rientro prende il nome di “sindrome”, che colpisce chi è rientrato dalle vacanze.

La prima cosa per non aggravare la situazione e, anzi, aiutarti ad andare avanti indenne è capire bene di cosa si tratta. Questo disturbo è causato dalla difficoltà del tuo corpo e della tua mente a riadattarsi ai ritmi cui sei sottoposto. Per questo reagisce dandoti segnali forti, che dovresti ascoltare per stare meglio.
Circa 1 italiano su 2 afferma di provare questi stessi sintomi nella fascia d’età tra i 25 e 45 anni. Ma tutto scompare nel giro di qualche giorno o, al massimo, una settimana dal rientro. Quello che puoi fare per stare meglio è riprendere la tua routine a piccoli passi, evitando ciò che non è necessario e che puoi gestire anche in un secondo momento.

 

Numero 2: crea le condizioni ottimali per il rientro

 

Parlavamo di prenderla con calma per aiutare corpo e mente a tornare pienamente operativi: per farlo dovresti evitare inutili traumi e darti il tempo di sistemarti prima di rientrare al lavoro.

Ecco perché è sempre una buona idea, per cominciare, concederti dei giorni “cuscinetto” tra il rientro a casa e l’inizio dell’attività lavorativa. Potresti pensare che sia un peccato rinunciare a dei giorni di villeggiatura per rientrare prima a casa, ma se questo ti aiuterà a gestire meglio lo stress da rientro, non credi ne valga la pena?

Così non avrai la frenesia di dover svuotare valigie e fare lavatrici una volta tornato a casa, oppure non ti ritroverai con cose sparse ovunque per settimane quando rientrerai dal lavoro.

Inoltre, se nelle vacanze hai ritmi completamente diversi rispetto alla tua quotidianità, un periodo di ambientamento sarà necessario. Riprendi una dieta equilibrata, concediti una quantità di ore di sonno simile a quando ti rechi al lavoro e riprendi le tue abitudini sportive. Questo, vedrai, sarà di enorme aiuto a te e al tuo corpo.

 

Numero 3: procedi per piccoli passi, nessuno ti insegue!

 

Ora che sei partito con il piede giusto, non farti prendere la mano. Il momento del rientro al lavoro ha un grande impatto su di te. Perciò, anche se ti sei preso alcuni giorni per riabituarti ai tuoi ritmi, non dimenticare di andare per gradi anche durante la giornata lavorativa.

Quando rientri avrai senz’altro una lista infinita di e-mail da leggere e a cui rispondere, senza contare le nuove richieste in arrivo e ciò che hai lasciato in sospeso prima delle vacanze. Inizia dedicando un giorno a ognuna di queste attività, nell’ordine che ti abbiamo indicato: questo ti aiuterà a incentivare la tua concentrazione e diminuire lo stato d’ansia.

Una volta passato tutto quanto in rassegna, dividi ciò che è rimasto per priorità, riservando a ciascun compito il tempo necessario per essere svolto. Correre non ti aiuterà a diminuire la confusione, ma solo a crearne di nuova, quindi evitalo.

Infine, nei giorni che rimangono della prima settimana di lavoro, prenditi in carico i compiti meno lunghi e gravosi, che possono liberare più facilmente la tua mente e permetterti, nelle settimane successive, di rientrare pienamente operativo e senza alcun disturbo a tormentarti.

 

Numero 4: inizia subito a salvaguardare il tuo tempo libero

 

Le basi per vivere meglio il tuo rientro al lavoro ci sono tutte. Ma perché accontentarti di non stare male?
Le vacanze sono un momento di svago e di relax, è un peccato che durino così poco. Potresti però fare qualcosa per mantenere il contatto con quei momenti anche nella tua quotidianità.

Se ti è piaciuto poter stare all’aria aperta e goderti il sole estivo, non rinunciarci una volta rientrato al lavoro: quando torni a casa concediti almeno 20 minuti di relax al sole, sorseggiando magari un aperitivo che ti faccia ricordare che è ancora estate, anche se sei a casa.

Se invece quello che ti manca di più è avere il tempo di muoverti, fare lunghe passeggiate e stare a contatto con la natura, organizzati per poterlo fare (anche se con tempi più ristretti) anche ora, prima o dopo il lavoro. Non è necessario esagerare, imponendoti di farlo tutti i giorni: per mantenere quel senso di libertà che ti manca basterà farlo anche solo un paio di volte a settimana.

Infine, se hai avuto modo di dedicarti a una nuova passione o di alimentare un tuo hobby, fai in modo di non escludere questi bei momenti dalla tua quotidianità. Anche se ti sembra impossibile, a volte basta un po’ di organizzazione per trovare il tempo per le cose a cui tieni. Dedicarti a queste attività ti aiuterà a essere sereno e mantenere il contatto con ciò che ami e che ti fa stare bene. Ne beneficerà anche il tuo lavoro!

 

Lascia da una parte stress e ansie e torna al lavoro con il sorriso: ora hai gli strumenti giusti per farlo!
A volte, però, rientrare è difficile anche perché è proprio il tuo lavoro a non fare per te. Se è questo il caso, e stai cercando una nuova opportunità per rimetterti in gioco, guarda subito gli annunci di lavoro già disponibili sul nostro sito oppure carica qui il tuo CV per essere sempre aggiornato sulle nuove posizioni aperte.

26 Agosto 2022
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Interior designer: cosa fa e come diventarlo

Ci sono lavori tecnici, lavori intellettuali, lavori d’ufficio, lavori specialistici. Quella dell’interior designer è senz’altro una professione che abbraccia la creatività, lasciando però largo spazio anche alla progettazione e quindi alle abilità più tecniche.

La ricerca di posizioni di questo tipo è molto alta oggi, con una concorrenza che potrebbe spaventare. Ma se la tua motivazione è alta o hai già conseguito un titolo di studio in questo campo, non è il momento di scoraggiarti!

Nel nostro lavoro incontriamo ogni giorno persone in cerca della propria opportunità della vita, dai più concreti ai più sognatori. Quello che è certo è che con la buona volontà e la voglia costante di migliorarsi, anche i traguardi che sembrano più lontani possono diventare la tua quotidianità.

Facile a dirsi, ma come puoi diventare Interior designer? Partiamo dall’inizio.

 

Cosa fa l’interior designer

 

Entriamo subito nel merito di ciò di cui l’Interior designer si occupa e lo facciamo ponendo delle distinzioni doverose: sapresti dire la differenza tra interior designer, architetto e arredatore?

Tutte e tre queste figure si muovono nello stesso ambito, ma hanno competenze e raggio d’azione differenti.

Mentre l’arredatore si concentra – come dice il nome stesso – sugli arredi interni a un edificio, il più comune architetto gestisce la progettazione strutturale dello spazio. Ebbene, l’interior designer si pone esattamente nel mezzo di queste due figure, unendo le conoscenze tecniche e progettuali dell’architetto alle funzioni decorative e funzionali dell’arredatore, sconfinando in soluzioni di design.

Volendo dare una definizione, possiamo dire che l’Interior designer è quel professionista che si occupa di unire funzionalità e stile negli spazi interni di un edificio, sia esso un’abitazione, un ufficio, un negozio, un ristorante o una struttura pubblica.

Se sei deciso a diventare un professionista in questo specifico ambito, è bene che tu conosca i diversi step seguiti dall’Interior designer nella gestione dei progetti. Li abbiamo riuniti in questi punti:

1. il lavoro ha inizio con la raccolta del brief, ovvero le esigenze del cliente che commissiona il progetto;

2. studio dell’immobile, delle sue caratteristiche strutturali e della gestione degli spazi;

3. progettazione delle soluzioni di interior design, che tengono conto sia di un utilizzo creativo e ottimizzato degli spazi, sia delle esigenze più funzionali del committente.

4. creazione di rendering 3D per la prototipazione del risultato finale, da presentare al cliente per accettazione.

5. dopo eventuali modifiche e la conferma da parte del cliente, il gioco non è finito: toccherà all’interior designer sovrintendere alla realizzazione, verificando che i lavori siano svolti secondo gli standard di progetto.

 

Come diventare Interior designer

 

Quella dell’interior designer è senz’altro una nicchia, ma se senti già di appartenere a questo contesto siamo felici di darti qualche dritta su come entrare nel mondo del lavoro attraverso, prima di tutto, la formazione.

Per diventare Interior desinger il percorso più corretto e coerente è senz’altro di tipo universitario. Hai già capito quanto specifico sia come lavoro, per questo è necessario che come professionista tu riesca ad inserirti perfettamente tra i diversi contesti di architettura, arredamento e design. Per fare questo, un iter universitario ti permetterà di avere le carte in regola per affrontare tutte le sfide di questa professione.

Tra i percorsi universitari possiamo citare la laurea triennale in architettura, da completare poi con la specializzazione in design di interni. Questa è senz’altro la soluzione più completa, che ti permetterà in 5 anni di acquisire le conoscenze necessarie per destreggiarti abilmente in questo settore.

Se senti il desiderio di mettere subito il tuo naso curioso nella pratica del mestiere, un’altra buona soluzione è il corso triennale in design di interni, che ti permetterà di porre buone basi di progettazione. Una volta conseguito questo titolo, potrai completare la tua formazione con un master in interior design, per approfondire gli aspetti più vicini all’arredo, lo studio dei materiali, l’illuminazione e la gestione degli spazi. Durata totale del percorso: 4 anni.

Infine, per entrare a pieno titolo nel settore, non lasciarti scappare l’opportunità di stage ed esperienze lavorative in studi o progetti di rilievo. Dopo aver studiato tanta teoria e aver fatto pratica su progetti accademici, ciò che ti manca per completare il percorso formativo è proprio l’esperienza sul campo. Sporcati le mani, entra in contatto con il lavoro pratico, ascolta ed assimila ogni informazione che puoi captare: saranno quel quid che ti farà entrare definitivamente nel mondo della professione.

 

Trovare lavoro come Interior designer

 

Bene, ora sai proprio tutto sull’Interior designer. Ma finché non trovi un lavoro, non potrai dire di esserlo davvero.

Come in molte altre professioni, per essere assunto o collaborare con uno studio specializzato è necessario aver studiato, sì, ma anche aver ottenuto competenze e capacità peculiari che sanno fare la differenza nel settore.

Per quanto riguarda la figura dell’Interior designer, abbiamo raccolto le 4 competenze più ricercate dai recruiter.

1. Ottima conoscenza e dedizione per la storia dell’arte e del design. Se pensi che il passato sia ormai passato, non puoi davvero chiamarti designer. Caratteristica principale di questa figura è proprio la capacità di saper cogliere dalle opere dei decenni e secoli scorsi spunti creativi e soluzioni d’avanguardia. Dopotutto, cosa c’è di meglio di affidarsi a chi la storia l’ha davvero scritta?

2. Padronanza di software di editing. Anche il lavoro dell’interior designer si fa ogni anno sempre più tecnologico: dalla carta e matita alla rappresentazione 3D il passo è breve. Per questo motivo sarà essenziale che tu conosca molto bene i principali software di lavorazione delle immagini come Autocad e Illustrator, dimostrando autonomia nella gestione dei progetti.

3. Competenze tecniche. Non dovrebbe stupirti se hai letto attentamente finora. All’interior designer non è richiesto di essere un tecnico, ma tutto ciò che può arricchire il suo bagaglio lo rende enormemente più appetibile rispetto ai colleghi. Ecco perché avere conoscenze di idraulica, elettrotecnica e illuminotecnica ti aiuterà senz’altro a fare colpo.

4. Propensione all’aggiornamento continuo. Se vuoi essere un creativo, fa parte del gioco. Gli stimoli sono il carburante di una mente geniale, per questo non devi mai rinunciare a momenti di approfondimento, anche quando toccano il settore solo marginalmente. Il nostro consiglio? Invece di faticare a rientrare nel giro dell’aggiornamento, non smettere mai e mantieni la tua mente aperta sempre a nuove informazioni.

 

Ti auguriamo un futuro dedicato all’interior design, come tu desideri. Ma se dovessi aver bisogno di un aiuto nella ricerca, sai dove trovarci!

Ogni giorno selezioniamo professionisti in moltissimi ambiti per le nostre aziende clienti e potremmo avere qualche posizione interessante anche per te. Guarda subito tra gli annunci di lavoro già presenti sul nostro sito se c’è ciò che stai cercando, oppure carica qui il tuo Curriculum per essere sempre aggiornato sulle nuove opportunità.

19 Agosto 2022
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