Noto come contratto di solidarietà, questo ammortizzatore sociale è stato istituito in Italia dalla Legge 19 dicembre 1984 n°86 e successivamente riformato per adeguarsi ai cambiamenti economici e normativi. I suoi aggiornamenti più significativi fanno riferimento al Jobs Act e alla Legge di Bilancio 2022. La normativa che oggi lo disciplina prevede condizioni specifiche e procedure che l’azienda e i rappresentanti dei lavoratori devono rispettare.
Il contratto di solidarietà è una concreta forma di solidarietà tra lavoratori e datori di lavoro che consente di affrontare meglio le sfide economiche più dure; è utile per preservare l’occupazione durante i periodi aziendali più difficili, mantenendone al contempo la competitività.
Cos’è il contratto di solidarietà?
Il contratto di solidarietà è uno strumento flessibile che mira a gestire le situazioni di crisi aziendale, consentendo di ridurre l’orario di lavoro e la retribuzione dei dipendenti per evitare o ridurre i licenziamenti. Rappresenta un accordo volontario tra azienda e rappresentanza sindacale con l’obiettivo, appunto, di preservare i posti di lavoro.
Generalmente implica una riduzione dell’orario di lavoro e della retribuzione, comportando quindi un risparmio di costi per l’azienda. Ha una durata massima di 24 mesi, con la possibilità di proroga per ulteriori 24 mesi.
Il contratto di solidarietà può essere:
- Difensivo, quando mira a mantenere l’occupazione in situazioni di crisi aziendale
- Espansivo, quando vuole favorire nuove assunzioni (opzione molto poco diffusa)
La perdita di retribuzione è compensata da un contributo Inps pari all’80% della somma non corrisposta dall’azienda. Relativamente alla riduzione massima dell’orario di lavoro, invece, questa non può superare l’80% dell’orario giornaliero, settimanale e mensile.
Durante tale periodo trovano applicazione ferie, malattia, maternità, tredicesima e quattordicesima.
Come la cassa integrazione, anche il contratto di solidarietà è un ammortizzatore sociale, ma è applicabile solo in caso di crisi; la cassa integrazione, invece, è accettata anche in situazioni diverse, come ad esempio la ristrutturazione o la riorganizzazione aziendale.
Durante la solidarietà…
La Legge di Bilancio 2022 (Legge 30 dicembre 2021, n. 234) ha introdotto alcune novità sul contratto di solidarietà. Innanzitutto, ha portato dal 60 all’80% la riduzione massima dell’orario di lavoro giornaliero, settimanale o mensile, fino ad un picco del 90% se si fa riferimento all’orario dell’intero periodo per il quale il contratto di solidarietà è stato stipulato.
… Cosa fare in caso di aumento dell’attività lavorativa?
In questa situazione, il datore di lavoro è tenuto a informare sia la Direzione Generale per gli Ammortizzatori Sociali ed Incentivi all’Occupazione sia l’INPS. Se, al contrario, intende applicare una riduzione maggiore rispetto a quella concordata con le organizzazioni sindacali, deve stipulare un nuovo accordo.
… È possibile effettuare prestazione straordinarie?
Durante il periodo di solidarietà, i lavoratori possono svolgere prestazioni straordinarie solo se esplicitamente previsto e concordato nell’accordo di solidarietà. In assenza di tali condizioni, qualsiasi prestazione straordinaria è vietata.
… Si può essere licenziati?
Nel contratto di solidarietà difensivo, i licenziamenti di gruppo non sono consentiti per tutta la durata, ma il Dipartimento del Lavoro ha accettato da tempo la possibilità di concordare licenziamenti, chiamati “non oppositivi” con i sindacati. Questi licenziamenti sono simili, in pratica, a risoluzioni consensuali (per le quali non si riceve la NASPI) o a “licenziamenti accettati” (per i quali, invece, si ottiene l’indennità di disoccupazione).
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